“La cintura mi ha salvato”: 10 immagini che fanno riflettere

“La cintura mi ha salvato”: 10 immagini che fanno riflettere
@beltedsurvivors.nz
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Ogni anno, centinaia di persone muoiono a causa di un incidente stradale. E il bilancio è drasticamente sfavorevole per chi non è solito allacciare la cintura di sicurezza. Anche in Nuova Zelanda il problema è molto sentito, tanto che la New Zealand Transport Agency (NZTA), in collaborazione con Safer Journeys, ha dato vita a una campagna per sensibilizzare sull’utilizzo di questi dispositivi di sicurezza. Il progetto, chiamato Belt Up Live On, raccoglie la testimonianza di 10 ragazzi che sono rimasti coinvolti in drammatici incidenti stradali e che si sono salvati grazie alle cinture di sicurezza.

Il governo neozelandese ha deciso di promuovere questa campagna per cercare di abbattere il numero di morti causati dall’inutilizzo delle cinture, che si attesta a circa 90 vittime l’anno. Per la maggior parte, si tratta di ragazzi di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che si mettono alla guida a tarda notte dopo aver bevuto e dimenticano – o ritengono inutile – la cintura di sicurezza. L’ente per il trasporto della Nuova Zelanda, mediante alcuni canali social molto diffusi nel Paese, ha reclutato 10 giovani che hanno messo a disposizione la propria immagine e la propria drammatica esperienza per una campagna shock.

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“Le cinture di sicurezza ti salvano la vita, ma ti lasciano anche un segno che mostra in che modo lo ha fatto”.

Così il dottor Tash McKay, che ha collaborato con l’iniziativa Belt Up Live On, ha spiegato il suo significato. Grazie al trucco e ad alcune protesi, sul corpo dei 10 sopravvissuti sono stati ricreati alla perfezione i segni che le cinture di sicurezza avevano impresso sulla loro pelle a causa dell’incidente stradale di cui sono rimasti vittime. Le foto lasciano a bocca aperta: graffi e abrasioni profonde fanno impressione, ma in questo caso rappresentano il marchio di ciò che ha permesso ai giovani protagonisti della campagna di salvare la pelle.

Queste immagini sono state installate nei parcheggi di bar e pub di tutta la Nuova Zelanda, per sensibilizzare la popolazione più a rischio: i giovani che tornano a casa dopo una serata di baldoria. Allacciare le cinture di sicurezza, cosa che ancora troppe persone ritiene un gesto inutile, aumenta del 40% la probabilità di avere salva la vita in caso di incidente stradale. Anche moderare la velocità è insufficiente, se non si utilizzano le cinture: basti pensare che l’urto di una vettura che viaggia a 50 km/h può imprimere al guidatore o ai passeggeri una forza che supera la tonnellata – quasi come cadere dal quarto piano di un palazzo!

Scopri nella nostra gallery le foto della campagna shock neozelandese: