964 candidati per le elezioni di Midterm negli Stati Uniti, 272 donne. Si tratta di un numero senza precedenti per le candidature femminili nella storia della corsa al Congresso statunitense. La “pink wave” o “ondata rosa”, come è stata definita dai giornalisti, ha portato ben 113 donne tra Camera e Senato.
Restano ancora diversi voti da contare ma per il momento i risultati delle elezioni di secondo mandato negli Stati Uniti hanno visto il Partito democratico ottenere il controllo della Camera e quello Repubblicano mantenere la presa sul Senato. Una facile previsione, stando alle statistiche, ma la vera sorpresa è stata l’inarrestabile ondata femminile che ha visto per la prima volta esponenti delle minoranze imporsi sulla scena politica.
Il volto femminile degli Stati Uniti aveva iniziato a mostrarsi chiaramente già all’indomani dell’insediamento del Presidente Trump, con la marcia delle donne di Washington per poi esplodere definitivamente nel movimento #Metoo che ha visto donne di tutte le estrazioni, dal mondo dello spettacolo a quelle comuni, schierarsi contro le differenze di genere e i soprusi sul lavoro. Oggi la forza delle donne si è imposta per la prima volta in modo forte nel mondo politico, non solo aprendo le porte alle “quote rosa” ma portando avanti la bandiera delle minoranze.
Tra le elette infatti figurano le prime due parlamentari musulmane, Ilhan Omar e Rashida Tlaib (rispettivamente elette in Minnesota e Michigan), la prima donna di colore eletta in Congresso in Massachusetts, Ayanna Pressley e Sylvia Garcia e Veronica Escobar, le prima due ispaniche a ottenere il seggio in rappresentanza del Texas.
Deb Haaland (New Mexico) e Sharice Davids (Kansas) sono invece le prime donne native americane ad approdare al Congresso e quest’ultima è anche la prima rappresentante al Congresso in Kansas dichiaratamente omosessuale.
Conosciamo meglio alcune di queste vincitrici nella gallery.
Alexandria Ocasio-Cortez
Fino a pochi mesi fa barista, oggi la donna più giovane mai eletta nel Congresso degli Stati Uniti. Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni, di origini portoricane, ha ottenuto una schiacciante a vittoria nel distretto del Bronx di New York battendo il repubblicano Anthony Pappas.
Attivista dei Democratic Socialists of America, fin dal suo video-spot elettorale è apparsa come una ventata di novità:
Donne come me non è previsto che si candidino – ha dichiarato – Non vengo da una famiglia ricca e potente, sono nata in un quartiere dove il codice di avviamento postale della zona in cui vivi determina il tuo destino.
Laureata in Economia e relazioni internazionali alla Boston University, ha fatto lavori umili per aiutare la sua famiglia, in difficoltà economiche dopo la morte del padre, e tutta la forza della sua politica è espressa nella frase già celebre che ha dichiarato in un’intervista per Msnbc: “Capisco il dolore della classe dei lavoratori perché ho sperimentato quel dolore”.
Ayanna Pressley
44 anni, Ayanna Pressley è la prima donna afroamericana a essere eletta in Massachusetts. Per festeggiare la vittoria ha omaggiato con un ballo la cantante Aretha Flanklin e la sua “Respect”, dichiarando però che avrebbe parlato di vittoria “soltanto quando tutti godranno di diritti come equità, giustizia e uguaglianza”
Deb Haaland
Una vera bufera di cambiamento in New Mexico, dove la 57enne Debra Haaland si è confermata la prima Nativa Americana eletta al Congresso.
Nata in Arizona, un Master in legge alla “University of New Mexico School of Law”, è stata presidente del Partito Democratico dal 2015 al 2017. Nelle ultime primarie ha ottenuto il 40% dei voti grazie a una politica di inclusione delle classi più povere della società, in aperta opposizione con la politica Trump.
Da sempre attenta ai diritti della minoranza etnica a cui appartiene, i nativi americani, la sua candidatura risulta quanto mai importante alla luce degli ultimi avvenimenti americani che hanno visto le famiglie di immigrati messicani separate al confine.
Il programma politico presentato dalla Haaland è pro-immigrazione, a favore del diritto di aborto e contro il cambiamento climatico sfruttando le energie rinnovabili.
Elizabeth Warren
Papabile candidata alle presidenziali 2020, la senatrice democratica Elizabeth Warren ha vinto in Massachusetts, sconfiggendo il repubblicano Geoff Diehl.
Il suo discorso di vittoria ha messo in luce la forza del movimento femminile che si è scatenato dopo l’elezione di Donald Trump:
Molte donne hanno guardato con orrore l’elezione di Donald Trump a Presidente – ha dichiarato – Ma non si sono messe a piagnucolare, hanno risposto e hanno lottato, sono scese in strada, riempiendo cartelloni e striscioni, alzando la propria voce, fino a non essere più ignorate, numeri record di donne soprattutto quelle di colore.
Ilhan Omar
Ilhan Omar è la prima donna musulmana eletta in Congresso in Minnesota.
Ilhan è una rifugiata somala nata nel 1981 a Mogadiscio e arrivata negli Stati Uniti a 14 anni, dopo averne trascorsi 4 in un campo profughi in Kenya. La sua vittoria significa moltissimo per il messaggio di uguaglianza e inclusione delle minoranze e dei rifugiati che la sua politica vuole portare avanti ed è quanto ha dichiarato nel discorso dopo la vittoria:
Questa campagna è stata una vittoria per quella bambina di otto anni in un campo profughi – ha commentato – È stata una vittoria per la giovane donna costretta a sposarsi. È stata una vittoria per ogni persona alla quale è stato detto che i sogni hanno dei limiti. Penso di portare la voce dei giovani. Delle donne della comunità dell’Africa orientale. La voce dei musulmani. Dell giovani madri in cerca di opportunità.
Rashida Tlaib
Rashida Tlaib è stata la prima donna musulmana eletta al congresso in Michigan. Democratica si presentava come potenziale deputato dello Stato del Michigan.
42 anni, figlia di migranti palestinesi, ha raccontato ai microfoni dell’Abc di aver deciso di correre a causa dei continui attacchi contro gli americani-musulmani e gli immigrati, intensificatisi dopo l’elezione di Trump:
Non ho corso perché la mia elezione sarebbe stata storica ma per le “ingiustizie” che subiscono i miei ragazzi che stanno mettendo in dubbio la loro identità musulmana. Quando vedi una persona palestinese con il tuo nome e la tua fede avere successo, dimostra che il governo americano può vietarci di entrare nel paese, ma non di essere eletti.
Sharice Davids
Come appartenente alla minoranza etnica dei nativi americani e dichiaratamente omosessuale, Sharice Davids può a ragione definirsi una vera e propria portabandiera delle minoranze.
Prima esponente nativa americana eletta in Kansas e prima a non aver mai nascosto il proprio orientamento sessuale, la Davids, 38 anni, ha studiato da avvocato ed è istruttrice di arti marziali.
Sylvia Garcia e Veronica Escobar
Sylvia Garcia e Veronica Escobar sono le prime due donne ispaniche elette in Texas alla Camera dei deputati.
Nonostante gli ispanici rappresentino il 40% della popolazione, lo Stato non aveva mai eletto nessuna donna latina al Congresso fino ad oggi.
Christine Hallquist
Christine Hallquist, 62 anni, è stata la prima transgender a correre come governatore per il Vermont, in aperta opposizione con il governo Trump che in più di un’occasione ha annunciato una riduzione dei diritti dei transessuali.
Sconfitta dal repubblicano Phil Scott, è stata comunque determinante per portare alta la bandiera dei diritti delle minoranze, raccontando in più occasioni il difficile percorso di accettazione di sé in un’epoca in cui si pensava che il transgender fosse una malattia mentale da cui guarire.
All’indomani della vittoria alle primarie in agosto, aveva dichiarato al NY Times:
Raggiungi un traguardo storico e devi rendertene conto. Sono consapevole che la mia storia può salvare molti bambini che oggi si confrontano con la transizione sessuale.
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