Jonathan Bailey: “Sono gay, ma parliamo del mio lavoro, non di cosa faccio a letto”

Jonathan Bailey, il famoso Anthony della serie Bridgerton, ha parlato della sua omosessualità e di come i colleghi gli abbiano sempre consigliato di non parlarne apertamente per evitare di vedersi precluse possibilità di carriera. Il coming out dell'attore e le sue parole sincere ci dicono però che qualcosa sta davvero cambiando.

Jonathan Bailey è un attore britannico 32enne divenuto famoso in tutto il mondo per il ruolo di Anthony Bridgerton nella serie TV Bridgerton, targata Shonda Rhimes, lanciata su Netflix nel giorno di Natale 2020 ed entrata subito nella storia per aver raggiunto in pochissimo tempo 82 milioni di utenti, un risultato mai visto prima.

Nella serie, Bailey interpreta il primogenito di una ricca famiglia della borghesia inglese ottocentesca, che si ritrova a fare le veci del padre, prematuramente scomparso, e a diventare un punto di riferimento per le sorelle e i fratelli minori. Il personaggio interpretato dall’attore è però molto diverso da Jonathan nella realtà, tanto che in un primo momento Bailey aveva fatto il provino per interpretare il duca di Hastings, il cui ruolo è andato a Jean-Regé Page, come ha dichiarato in un’intervista a Vanity Fair ad Alessandra De Tommasi:

Io sono l’opposto di quanto accade a casa Bridgerton: da piccolino di casa, ho studiato le mie tre sorelle maggiori piuttosto a lungo per capire la vita, e la loro esperienza mi ha insegnato molto. Però non so proprio nulla della responsabilità di un padre né degli errori che può commettere un fratello maggiore, ecco perché avevo fatto il provino per il ruolo del duca di Hastings. Ottenuta invece la parte di Anthony, ho dovuto osservarlo da vicino, pian piano sempre più pronto a prendere in mano le redini decisionali degli affetti, anche se poi non ci riesce del tutto.

Inoltre, in una recente intervista con l’attore Sir Ian McKellen per la rivista Attitude, ha confessato le difficoltà incontrate durante il suo percorso in un mondo come quello dello spettacolo che ancora vede l’omosessualità di un attore come un tabù e un ostacolo al proseguimento della carriera e al conseguimento del successo.

Nell’intervista Bailey rivela a McKellen, mostro sacro del cinema internazionale che ha dichiarato la sua omosessualità in età matura, che sono state soprattutto le personalità gay del mondo dello spettacolo a mostrarsi maggiormente conservatrici sull’argomento:

Le conversazioni più conservatrici che ho avuto sull’essere onesto sulla mia sessualità in questo periodo sono venute da uomini gay dell’industria, “Oh, no, non puoi fare coming out. Non dovresti proprio farlo. Se lo fai, dovrai”…

Si trattava però di una fase diversa per l’attore, che, come dice a McKellen, “stava ancora venendo a patti con la sua sessualità“. Ma l’intenzione di Bailey non era nasconderla, pensava solo non ci fosse il bisogno di parlarne esplicitamente. Tuttora, nonostante la scelta di mostrarsi al publico e al mondo dello spettacolo con sincerità, è fermamente convinto che sia fondamentale concentrarsi sull’arte che un interprete può regalare e non sulle scelte personali e private da lui sposate:

Non voglio parlare della mia versatilità in camera da letto. Parlerò della mia versatilità sul palco. Per me, si tratta di visibilità. Questo è quanto. Perché c’è questo presupposto comune che, poiché abbiamo deciso di regalare alla gente la consapevolezza di essere gay, significa che siamo effettivamente disposti a metterci davanti a uno specchio e mostrare tutto di noi?

Bailey con il suo coming out rientra così in quella schiera di personalità celebri che contribuiscono con il loro esempio e la loro arte a far crollare più velocemente tabù che ancora oggi sono duri a morire e a portare avanti la causa del mondo LGBT+ e le sue conquiste.

Ecco alcune informazioni in più sulla vita personale e la carriera dell’irresistibile Anthony Bridgerton.

Jonathan Bailey: “Sono gay, ma parliamo del mio lavoro, non di cosa faccio a letto”
Fonte: @jbayleaf
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