Quando un personaggio pubblico sceglie di togliersi la vita, almeno secondo quelle che sono le ipotesi più accreditate o le indiscrezioni che trapelano dagli inquirenti, la prima, spontanea reazione in ciascuno di noi, mirata forse anche a esorcizzare la paura di quel gesto, è cercare un motivo che spinge una persona a tanto. Non per un’insana e sadica curiosità che ci porta a voler indagare nella faccende altrui, ma perché viene naturale domandarsi cosa davvero possa spingere una persona a rinunciare alla propria vita, cosa debba scattare nella sua mente per portarla a quella estrema decisione. Soprattutto se ha fama, soldi e successo, come se si desse per scontato che questi tre ingredienti siano sufficienti per garantire un’esistenza appagante e priva di problemi.

Le idee abbondano, subito si parla di depressione, di malattia mentale, si cerca il famoso biglietto di addio, una nota. Beh, abbiamo visto che non sempre è così, ma stavolta, secondo quanto riportato dall’Associated press, questa nota, vicino al corpo senza vita della designer Kate Spade c’era, e alcuni poliziotti e soccorritori, in cambio della garanzia all’anonimato – non essendo stati autorizzati a diffonderla – l’avrebbero comunicata informalmente ai giornalisti. Il suo contenuto non è stato dato integralmente in pasto alla stampa, ma in sostanza nelle poche righe scritte prima di uccidersi (questa è la pista seguita dalle autorità) la stilista si sarebbe rivolta alla figlia tredicenne, Frances Beatrix.

Questo non ha niente a che fare con te – avrebbe scritto Spade – Non è colpa tua. Chiedi a papà.

Forse sapremo se quella nota esiste davvero e se è davvero così, forse non lo sapremo mai. Non è certo, questo, un  fatto che ci riguarda, eppure ognuno di noi è inevitabilmente coinvolto dal suicidio di una persona famosa, irrimediabilmente attratto dall’idea di poter capire cosa la spinga a un gesto tanto rivoluzionario. Perché Kate Spade, a 55 anni, una carriera brillante, una delle più importanti designer e, di sicuro, una della più colorate, fantasiose e apparentemente felici, dovrebbe aver scelto di togliersi la vita?

Misteri insondabili che, forse, rimarranno tali, perché, posto che le indagini confermeranno l’ipotesi del suicidio, nessuno potrebbe fornire una versione comprovata delle ragioni di Kate, potendo limitari esclusivamente a congetture, supposizioni e collegamenti. Un po’ come nel caso di Robin Williams, che dava segnali di disagio psicofisico interpretati come tali, però, solo dopo la morte.

Il suicidio

Il corpo della stilista Kate Spade è stato scoperto da un addetto alla pulizia verso le 10 del mattino, nella sua stanza da letto dell’appartamento di Park Avenue, a New York. La donna si sarebbe impiccata con una sciarpa rossa attaccata alla maniglia della porta della camera.

Il marito di Kate, Andy, sposato nel 1994, stando a quanto riportato in origine dal New York Daily News e ripreso da People si trovava in casa, mentre la moglie si toglieva la vita; la figlia tredicenne era invece a scuola, dove il padre è poi andato a prenderla per comunicare la tragica notizia.

La famiglia di Kate

Andy Spade e Kate si sono sposati nel 1994 e, legati dalla passione per la moda, insieme hanno fondato il brand Kate Spade a New York a cui, nel 1999, si è aggiunto il marchio maschile, Jack Spade.
Frances Beatrix, unica figlia di Andy e Kate, è nata nel febbraio 2005, e per molto tempo la stilista ha scelto di lasciare il lavoro per fare la mamma a tempo pieno.

Per ben nove anni ho voluto crescere mia figlia e ho assolutamente adorato ogni momento. Ma poi mi sono reso conto che lei ha ormai quasi dodici anni, e che in realtà non mi voleva più così tanto in giro per casa, quindi ho pensato di tornare in attività.

Con queste parole, riportate da Cosmopolitan, Kate aveva motivato la decisione di tornare sul mercato, nel 2016, con la linea, dedicata proprio alla figlia, Frances Valentine.

Il cordoglio della famiglia

In una dichiarazione, la famiglia di Spade (il cognato di Kate è l’attore David) avrebbe riferito di essere “devastata dalla tragedia di oggi”.

Abbiamo amato Kate e ci mancherà terribilmente – hanno dichiarato – Chiederemo che la nostra privacy sia rispettata mentre ci uniamo nel dolore in questo momento molto difficile.

Anche il brand fondato nel 2016, Frances Valentine, ha voluto mandare il proprio cordoglio per l’improvvisa scomparsa della design, affidandolo sia a Instagram che alla portavoce della compagnia, Julia Curry, che ha dichiarato all’AP “Kate mancherà moltissimo” aggiungendo poi “I nostri pensieri sono con Andy e l’intera famiglia Spade in questo momento”.

“È scioccante” ha detto a People l’amica Fern Mallis, ex direttore esecutivo del CFDA, che conosceva Kate dai primi anni ’90.

La sua collezione è stata una delle attività di accessori più famose e brillanti e di successo – ha aggiunto – Soprattutto le sue borse, erano un must che tutte dovevano avere.
Era adorabile come lo erano i suoi accessori. Era sempre vestita in modo divertente ed era sempre vivace. Era molto vivace. Era solo una gioia.

Forse, però, quella gioia era solo apparenza, una superficie che doveva nascondere pieghe ben più dolorose del suo animo.

Quella nota che Kate Spade avrebbe lasciato alla figlia prima di suicidarsi
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