Le parole hanno un peso è un grande verità, che però in certe occasioni viene magicamente dimenticata.
Di esempi che lo dimostrano ce ne sono a bizzeffe: un caso tipico è quando ci si confronta con una donna e, per esprimere un parere contrario al suo, le si dà della gallina, dell’oca, a sottolinearne la stupidità e l’incapacità di argomentazione.
Mentre a una donna non particolarmente gradita viene spesso affibbiato l’epiteto di “strega” o “arpia”; insomma, l’antifona sembra piuttosto chiara. Chissà perché, quando si tratta di usare parole poco gentili, a farne le spesse sono quasi sempre le donne, che non hanno la libertà di essere disinibite, intelligenti, talvolta neppure antipatiche, senza sentirsi attribuire alcune delle parole che abbiamo riportato poc’anzi.
Questa attitudine a usare nomi denigratori nei confronti delle donne è ben illustrata dal video lanciato da Netflix, Luna nera – Ripassiamo la lingua italiana, in cui la comica Geppi Cucciari fa un elenco proprio di quelle parole usate spesso e volentieri nei confronti delle donne. L’occasione è la prossima uscita sulla piattaforma, prevista per il 31 gennaio, della serie omonima, diretta da Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi in cui la protagonista, Ade, viene accusata di stregoneria.
Per far comprendere quanto sia profondamente sbagliato e discriminatorio utilizzare un determinato linguaggio nei confronti del mondo femminile, sul vocabolario online Treccani – che ha collaborato all’iniziativa – le definizioni di alcune parole sono evidenziate in rosso, e corrispondono proprio al significato distorto e offensivo che viene usato verso le donne.
Perché di parole ne scrivete tante – dice Geppi – Di parole d’odio. Contro le donne. Le parole bruciano. Per spegnerle, servite voi.
È, del resto, una storia vecchia come il mondo, frutto di decenni spesi a indottrinare le generazioni – di uomini e di donne – alla cultura maschilista e a mettere alla berlina chiunque si discostasse da ciò che erano considerati i canoni “giusti”; alla gogna dunque le donne acculturate e libere, marchiate da epiteti figli di ignoranza, come appunto nel caso delle streghe, ma anche di sessismo e stereotipi di genere che molti di noi, ancora oggi, perpetuano, pur se molte volte inconsapevolmente.
Se le parole hanno un peso, forse l’elenco delle definizioni Treccani che abbiamo riportato in gallery, di quelle più usate, in maniera del tutto sconsiderata, nei confronti delle donne, pesa davvero come un macigno.
Zoccola
Ecco come un topo – questo il significato di zoccola – si trasforma in “prostituta” declinato al femminile.
Gallina
Uno dei più comuni animali di cortile viene usato in senso dispregiativo per sottolineare la stupidità delle donne.
Troia
È in realtà la femmina del maiale.
Capra
In questo caso viene usato per entrambi i generi, sempre a sottolineare la poca intelligenza della persona.
Arpia
La figura mitologica diventa una donna brutta e cattiva.
Gatta morta
Perché si dice fare la gatta morta e mai fare il "gatto morto"?
Lo abbiamo sempre usato tutti per definire una donna affabulatrice e manipolatrice, ma ci siamo mai chieste perché non esiste il maschile di "gatt...
Maiala
È sicuramente uno dei termini maggiormente usati per offendere le donne.
Vacca
Lo stesso si può dire di vacca.
Cozza
Per molti non è semplice essere educati, ed ecco che una donna giudicata brutta diventa una “cozza”
Oca
Come per gallina e capra, viene usato per sottolineare poca intelligenza e a volte un atteggiamento frivolo.
Balena
Usato per schernire una donna in sovrappeso.
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