"Ebbene... sì": le nozze di Fiorella Mannoia e Carlo Di Francesco
Fiorella Mannoia e lo storico compagno Carlo Di Francesco hanno detto "sì": con riservatezza e molta informalità, com'è nel loro stile.
Fiorella Mannoia e lo storico compagno Carlo Di Francesco hanno detto "sì": con riservatezza e molta informalità, com'è nel loro stile.
In bianco, sì, ma con un elegante tailleur. E sneakers argentate ai piedi. Fiorella Mannoia non è tipo convenzionale, e come tale il giorno del suo matrimonio con Carlo Di Francesco, celebrato in forma civile, la cantante ha scelto un look assolutamente informale, in linea con quello del neomarito, professore nel talent Amici e con cui fa coppia fissa, con grande discrezione e riservatezza, da 15 anni.
Poche anche le parole per annunciare al pubblico il fatidico “sì”: una foto di coppia subito dopo la cerimonia, e una sola frase:
Dopo 15 anni… Ebbene… Sì.
Fiorella e Carlo, uniti dalla passione per la musica, dall’amore, insieme anche contro quelli che scommettevano sulla fine della loro relazione a causa della differenza d’età – 26 anni -, che giudicavano e chiamavano lui il “toy boy” di lei.
Siamo aperti, non chiusi – raccontava nel 2017 a Vanity Fair della sua storia con Carlo – Per questo forse non ci stanchiamo. Ognuno è libero di aderire alle proprie passioni. Non sei mai solo e infelice, quando ne hai.
A IoDonna ha invece dichiarato:
[…] il compagno più giovane deve essere più maturo della sua età. Diciamo la verità, fra noi due il più ‘vecchio’ è lui. Io sono molto più matta, lui è posato. Siamo complementari e questo fa sì che la nostra unione ‘anomala’ duri da 15 anni.
Ribadendo anche che il segreto per la longevità di una coppia è
Avere passioni comuni, o che ognuno coltivi la propria, e l’altro non interferisca. Carlo e io condividiamo l’amore per la musica e la fotografia: le nostre sono vacanze fotografiche, non da spiaggia e lettino. Ma abbiamo anche passioni diverse, io seguo la politica e se lui vuol stare tutto il giorno in studio mi trovo altro da fare. Può sembrare un controsenso, ma si sta bene con una persona quando con lei sei nella stessa condizione di quando stai da solo.
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Quando uno sta da solo fa quello che gli pare senza doverne rendere conto a nessuno – ha detto a IoDonna – Se riesci a fare lo stesso pur vivendo con un’altra persona hai vinto: non ci si limita a vicenda e si sta insieme quando se ne ha voglia.
In Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar l’imperatore dice: ‘A vent’anni ero pressappoco come sono ora, ma lo ero senza consistenza’. Gli anni che passano servono per metterti a fuoco. Certo, i segni visibili del tempo sono inevitabili, e non fanno piacere eh? Ti guardi allo specchio e noti che è cascato un pezzo, o è arrivata una ruga. Ma impari a conviverci: se non con gioia, almeno con serenità.
Anche a Vanity Fair, nel 2017, Fiorella aveva parlato di come accetta i cambiamenti del tempo.
Quando allo specchio noto qualche parte calante ci resto male ma poi mi riprendo: ‘Hai 62 anni, che altro cerchi? Puoi permetterti ancora di andare scollata e a braccia scoperte’.
Rispetto alla vita privata Fiorella Mannoia è sempre stata molto discreta; si sa che negli anni ’70 e ’80 ha avuto una relazione con il collega cantautore Memmo Foresi, che l’ha anche prodotta, quindi una relazione ventennale con Piero Fabrizi. Quello con Carlo è però il suo primo matrimonio.
A IoDonna ha dichiarato questo rispetto al non essere diventata madre:
Per un certo periodo della mia vita l’ho sentita come una mancanza, oggi invece ci ho fatto pace. Invidio quelli che decidono di mettere al mondo dei figli perché il futuro che ci si prospetta fa paura, e in questo momento così incerto, devo dire la verità, sono contenta di non averne avuti.
Fiorella Mannoia ha oltre quarant’anni di carriera alle spalle: negli anni ’70, dopo aver conosciuto Foresi, ha infatti firmato il suo primo contratto discografico con la It, publicando il 45 giri Mi gira la testa/Ore sei; nel ’74 un suo 45 giri, Ninna nanna/Rose, viene censurato per il verso “non ti posso dire lui che se ne fa della tua verginità”, termine poi sostituito con “ingenuità”.
È però nei primi degli anni ’80 che arriva il successo, soprattutto dopo la prima partecipazione a Sanremo, nel 1981, con Caffè nero bollente.
Da giovanissima Fiorella ha seguito le orme paterne, visto che il padre, Luigi, era un cascatore; con il fratello Maurizio e la sorella Patrizia Fiorella figura in diversi film: ad esempio è la controfigura di Lucia Mannucci nel western Non cantare, spara, del 1968, di Monica Vitta e di Candice Bergen ne Il giorno dei lunghi fucili (The Hunting Party).
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