Lidia Macchi, ergastolo a Stefano Binda a 31 anni dal delitto

Lidia Macchi, ergastolo a Stefano Binda a 31 anni dal delitto
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Dopo quattro ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d’Assise di Varese hanno condannato all’ergastolo Stefano Binda, unico imputato per l’omicidio di Lidia Macchi, uccisa con 29 coltellate nel gennaio del 1987 in un bosco a Cittiglio, nel Varesotto, come conferma l’agenzia di stampa Ansa.it.

Ci sono voluti 31 anni per condannare all’ergastolo Stefano Binda: i giudici hanno escluso l’aggravante dei motivi futili e abietti condannandolo, invece, a quella della crudeltà. Binda, presente in aula, dopo la lettura della sentenza, ha rivolto lo sguardo verso qualcuno tra il pubblico con aria sbigottita.

Per il sostituto pg Gemma Gualdi è “un giorno di sollievo, perché finalmente è stata stabilità una verità processuale che corrisponde a quella storica”:

È un giorno di dolore per tutti, famigliari della vittima ma anche per colpevole, ma è un affermazione dello Stato e di tutte le persone che hanno voluto la verità e che fanno parte di questo Stato.

Queste, invece, le parole di Paola Bettoni, mamma di Lidia Macchi:

Da una parte sono contenta, dall’altra penso a una mamma che si trova con un figlio in una situazione così, io l’ho persa ma anche lei […] Lidia non meritava un morte così.

Si registrano infine le dichiarazioni dell’avvocato della famiglia di Lidia Macchi, Daniele Pizzi, subito dopo la sentenza che ha portato alla condanna all’ergastolo per Binda:

Dopo trent’anni si aspettava una sentenza, penso sia giusto innanzitutto per Lidia, per i suoi familiari e per chi ha avuto modo di conoscerla. Aspettiamo la motivazione per capire che ricostruzione ha dato la Corte. Direi che resta la sofferenza di una persona che non c’è più e quella di una persona condannata al carcere a vita, sebbene in forma non definitiva. Però ritengo che questo momento fosse doveroso per Lidia.

La condanna per l’unico imputato arriva a 31 anni di distanza dal delitto.