È la fioritura di un’alga – di due tipi diversi di alghe, nello specifico – la causa dello strano fenomeno che sta interessando un’ex cava a Milano e il mare di Rimini. In questi giorni si sono diffuse le immagini di un’acqua rossa in queste località tanto distanti tra loro, eppure accomunate da un senso d’allarme tra gli avventori delle zone: ci sono rischi per la salute dell’uomo e degli animali che popolano questi ecosistemi?
La risposta è giunta poco dopo dall’Arpa Lombardia e dall’Arpa Emilia-Romagna, che hanno rassicurato sia per i presunti danni alla salute umana sia per la vita di pesci, rettili e uccelli che popolano l’acqua e i terreni circostanti.
Sono stati eseguiti dei prelievi in mare dall’Asl di Rimini – ha raccontato all’Ansa Carla Rita Ferrari, responsabile per Arpa e dirigente della struttura tematica oceanografica Daphne – I campioni li abbiamo analizzati e quindi abbiamo confermato la presenza di questa micro alga.
La microalga che è apparsa nel mare di Rimini si chiama Fibrocapsa Japonica ed è originaria dell’Indonesia: la ragione della sua bizzarra fioritura è da ricercarsi nella temperatura alta delle acque e quindi nel cambiamento climatico e nel riscaldamento globale – a dimostrazione che non si tratta di uno spauracchio come affermano gli appassionati di teorie del complotto. Certo, nonostante siano passati circa 30 anni, in Emilia Romagna l’attenzione è stata da subito molto alta perché è ancora vivo il ricordo della pericolosa mucillagine che apparve sulla costa, causando un fuggi fuggi dei turisti, come rammenta Vanity Fair.
L’alga di Milano invece si chiama Euglena Sanguinea ed è apparsa nelle zone umide dell’ex cava Ongari-Cerutti nelle ultime settimane. Tanto che all’inizio di luglio, il Comune ha predisposto degli accertamenti, anche per venire incontro ai frequentatori del luogo molto allarmati. L’ex cava si trova infatti in un parco popolato da una grande varietà di animali. Anche in questo caso, l’Arpa è intervenuta per rassicurare tutti: l’alga non è dannosa, sebbene si tratti naturalmente di una fioritura anomala.
La situazione a Milano
Nel laghetto della ex cava Ongari-Cerutti a Milano, nei giorni scorsi, l’acqua si è fatta rossa per via della fioritura dell’alga Euglena Sanguinea. Ecco come si è presentato lo scenario ai primi allarmati frequentatori della zona.
Il Comune di Milano e gli accertamenti
Il Comune di Milano ha da subito predisposto degli accertamenti, anche perché il parco che ospita l’ex cava è comunale. Così i vigili si sono recati per un sopralluogo.
Agenti all'ex cava Ongari-Cerutti
Sono stati gli agenti a rendere noto che l’Agenzia Regionale per l’Ambiente (Arpa) era già a conoscenza della questione.
Pericoli per la fauna?
Secondo l’Arpa, non ci sono rischi per la fauna locale, in particolare pesci, anfibi e uccelli che popolano il parco.
Un fenomeno affascinante
Visibilmente, il fenomeno è affascinante, ma anche allarmante. Bisogna però ricordare che l’acqua è sempre incolore: i colori che vediamo nei laghi e nel mare cambiano secondo i colori del cielo che vi si riflettono e in base al fondale, se l’acqua non è molto profonda. In questo caso, il colore delle alghe influenza l’aspetto del laghetto.
Euglena Sanguinea
Si chiama Euglena Sanguinea – così si mostra al microscopio – l’alga che si è diffusa nell’ex cava a Milano.
La situazione a Rimini
A Rimini la situazione è un po’ diversa, perché un’alga diversa da quella di Milano si è diffusa al mare – in piena stagione turistica. Quindi le località balneari potrebbero risentirne. Tuttavia anche in questo caso non ci sono rischi, né per gli animali né per le persone, anche se fare il bagno potrebbe risultare non troppo ottimale, perché l’acqua darà una percezione tattile oleosa. Le alghe, con il loro colore rossastro, si sono diffuse a partire dalla battigia fino a 500 metri al largo. L’Arpa fa sapere infatti che la fioritura avviene a ridosso della costa.
Fibrocapsa Japonica
L’alga – in realtà una microalga – di Rimini si chiama Fibrocapsa Japonica e solitamente si diffonde nella zona dell’Indonesia. È giunta nell’Adriatico a causa del cambiamento climatico.
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