Per Elisabetta Imelio, fondatrice dei Prozac+, e per le sue parole
Muore Elisabetta Imelio, fondatrice e bassista dei Prozac+ e cantante dei Sick Tamburo. "La vittoria non è vivere o morire - diceva - ma nel decidere di essere felici".
Muore Elisabetta Imelio, fondatrice e bassista dei Prozac+ e cantante dei Sick Tamburo. "La vittoria non è vivere o morire - diceva - ma nel decidere di essere felici".
Chi è stato adolescente negli anni ’90, e non amava le boy band tanto in voga allora ma preferiva sonorità più punk e “ribelli”, avrà sicuramente cantato Acida dei Prozac+ almeno mille volte; è stata una delle canzoni cult del decennio, e il vero tormentone di quell’anno, il 1998.
22 anni dopo quella hit da milioni di copie vendute, è arrivata la notizia della scomparsa di Elisabetta Imelio, fondatrice del gruppo pordenonese, di cui era anche bassista, a soli 44 anni.
Elisabetta era malata da tempo di cancro, ed è morta al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo. Dopo lo scioglimento dei Prozac+ aveva fondato, con il chitarrista del gruppo Gian Maria Accusani, i Sick Tamburo, di cui era cantante, e con cui, nel 2o15, quando il cancro sembrava in remissione, aveva scritto La fine della chemio, brano che aveva poi voluto interpretare solo nel 2018 assieme a molti amici e colleghi del mondo della musica, da Jovanotti a Manuel Agnelli, fino ai Tre Allegri ragazzi morti, Samuel, Meg, Capovilla.
A settembre, mi è tornato fuori il tumore, al fegato questa volta – aveva detto in un’intervista per Vanity Fair proprio nel 2018 – Sono sotto terapia, ma vorrei far capire a chi mi ascolta che la vittoria non sta nello stare in vita o nel morire, nel non avere più il tumore o nell’averlo. Saremo tutti dei perdenti, altrimenti, perché, presto o tardi, finiamo tutti per morire. La vittoria sta nel decidere di essere felici. Ieri, ho pianto. Oggi, ho deciso di prendere il bello di questa giornata. Di cantare, di esibirmi. Il concerto al Mi Ami, per i vent’anni di Acido Acida, mi ha dato grande felicità.
Anche Elisabetta, dunque, come Nadia Toffa, ad esempio, è andata avanti fino all’ultimo, senza mai piangersi addosso, godendo ogni attimo che la vita le riservava, senza pensare a battaglie, guerre da vincere, nemici da sconfiggere… Solo facendo ciò che amava.
Gian Maria, l’amico e collega di una vita, l’ha definita “la più grande insegnante che poteva capitarmi“. E proprio a lei ha dedicato parole bellissime su Facebook, dopo la scomparsa.
Significa che Elisabetta, qualcosa di bello e importante, lo ha fatto e lo ha lasciato.
Abbiamo voluto dedicarle questa gallery, dove abbiamo ripercorso la sua carriera e riportato alcune sue dichiarazioni.
Ciao, sono Elisabetta e a febbraio 2015 sono stata operata – scriveva in una lettera pubblicata da Rolling Stone nel 2018 – Ho fatto poi chemioterapia, radio terapia e una terapia ormonale che andrà avanti per anni. Sono stati mesi molto difficili, fisicamente ma soprattutto moralmente. La paura di non farcela non mi dava tregua. Durante questo periodo, Gian Maria, amico e compagno d’avventura da sempre, ha scritto una canzone per me, una canzone che, come dice lui, non avrebbe potuto non scrivere.
L’ho ascoltata per la prima volta in macchina, mentre andavo all’ospedale per l’ennesima seduta di chemioterapia: è stato un istante, più potente della chemio, degli antidepressivi, degli incontri con la psicologa e di mille terapie coadiuvanti. Mi è arrivata addosso una bomba d’amore e di speranza, un’energia che mi ha dato gioia, forza e volontà indispensabili per affrontare tutto questo. Adesso io voglio che questo meraviglioso regalo che mi è stato fatto sia di tutti.
Ho visto Elisa, era preoccupata: ‘Mi sento una pallina, la dottoressa mi ha fatto fare degli esami urgenti’ – ha raccontato Accusani nello stesso articolo – Io l’ho rincuorata, le dicevo non è niente, tranquilla vedrai che non è niente. Dopo qualche giorno l’ho rivista: ‘Ho un tumore’. Da lì è partita una roba non brutta, bruttissima, una sorta di calvario per lei e per tutti quelli che le vogliono bene.
Nel 1995 Elisabetta, insieme a Gian Maria Accusani ed Eva Poles, fonda la band dei Prozac+. L’album di debutto, AcidoAcida, del 1998, li lancia nel panorama musicale italiano diventando uno dei dischi più ascoltati, con più di 170.000 copie vendute che li porta a conquistare il disco di platino.
Nel 2007 i Prozac+ si sciolgono, e Gian Maria ed Elisabetta danno il via ai Sick Tamburo, che pubblicano un ep e quattro album, l’ultimo dei quali, Un giorno nuovo, contiene La fine della chemio.
L’ultimo lavoro di studio è invece Paura e l’amore, del 2019.
I Prozac+ si ritrovano nel 2018, quando i tre ragazzi organizzano con due concerti evento a Segrate e Treviso.
Elisabetta aveva voluto sposare il compagno, Francesco Isidoro, con cui ha avuto una bambina, poco tempo fa.
A Elisabetta il cancro è stato diagnosticato per la prima volta nel 2015, al seno. Nel 2018 ha invece ricevuto la nuova diagnosi, sapendo che il tumore stavolta aveva attaccato il fegato.
È morta nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo. Aveva 44 anni.
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