*** Aggiornamento del 13 marzo 2024 ***

La serie Supersex racconta molto più del lato pubblico di Rocco Siffredi, forse la più grande pornostar di tutti i tempi; dietro la carriera del divo dell’hard, cui nella serie presta il volto Alessandro Borghi, si nasconde anche una profonda tragedia, quella della morte del fratello maggiore, ad appena 12 anni, episodio traumatico di cui Siffredi è tornato a parlare proprio ora, visto che l’argomento viene toccato negli episodi dello show.

Sono all’asilo, mi vengono a prendere. Non è come al solito mia sorella ma una vicina di casa – ha ricordato Siffredi in un’intervista – Mi porta a casa e io sento le grida sotto casa, mia madre che gridava. Allora salgo in casa, vedo che tutti tenevano mia madre e mio fratello era sdraiato sul letto già morto. Entro nella mia stanza, non capisco nulla: c’erano tutti i palloncini di un compleanno, li faccio scoppiare tutti. Da lì in poi mi ricordo la mia vita.

La mamma, Carmela Tano, non si è mai più ripresa e, ha raccontato ancora Rocco Siffredi, ha continuato a lungo ad apparecchiare la tavola anche per Claudio, il figlio scomparso. “mio padre le chiedeva di smettere, ma lei era sicura che sarebbe tornato. Quando mangiavo e avevo delle abitudini che ho ancora oggi, come mettere il pomodoro di lato sul piatto, mia madre prendeva il piatto e me lo spaccava in testa. Io però la guardavo con molta tranquillità e pensavo a quanto soffriva”.

Per 30 anni è andata al cimitero tutti i giorni obbligando mio padre ad accompagnarla in Vespa, si è rotta due volte il polso cadendo dalla moto d’inverno col ghiaccio, ma era una missione – ha aggiunto l’attore – La perdita di un figlio è terrificante, io ne ho due e mi dico quanto basta per rovinare tutto quello che di bello ho? Zero, un attimo e finisce tutto.

Non è la prima volta, come detto, che Rocco Siffredi affronta questa parte dolorosa del proprio passato; già nel 2019 si era aperto con Pierluigi Diaco sulla morte del fratello Claudio, come raccontato nell’articolo originale del settembre di quell’anno, che segue.

*** Articolo originale ***

Siamo abituati a pensarlo solo nelle vesti (poche) di icona del porno internazionale, attore di film per adulti che è diventato un vero e proprio personaggio cult, ambito anche dalla tv e dai reality.

Ma Rocco Siffredi nel recente passato ha mostrato a Io e Te di Notte, programma condotto da Pierluigi Diaco in seconda serata su Rai1 nel 2019, un lato inedito e particolarmente doloroso di se stesso e del proprio passato.

Un lato di cui raramente ha parlato pubblicamente, e che ha confessato di fronte al giornalista conosciuto proprio durante l’esperienza in un reality, in quell’Isola dei Famosi edizione numero dieci in cui si è classificato quinto, facendo scoprire agli spettatori italiani anche un aspetto assolutamente ironico e giocoso di sé.

Su tutto, Rocco ha raccontato del fratello Claudio, morto a 12 anni per una crisi epilettica, e di come sua madre non sia mai riuscita a elaborare completamente il lutto e a superare la perdita del figlio.

Sono all’asilo, mi vengono a prendere – ha ricordato il pornoattore parlando del giorno in cui gli è stato comunicato che Claudio non c’era più – Non è come al solito mia sorella ma una vicina di casa. Mi porta a casa e io sento le grida sotto casa, mia madre che gridava. Allora salgo in casa, vedo che tutti tenevano mia madre e mio fratello era sdraiato sul letto già morto. Entro nella mia stanza, non capisco nulla: c’erano tutti i palloncini di un compleanno, li faccio scoppiare tutti. Da lì in poi mi ricordo la mia vita.

Il racconto di Siffredi continua, e si sposta sulla mamma.

Mia madre l’ho vista soffrire sempre. Una donna che perde un figlio di 12 anni per una crisi epilettica, io ne avevo 6, e tutto ad un tratto impazzisce.

Siffredi ha raccontato nei dettagli cosa è successo tra le mura di casa dopo la morte di Claudio.

Mia mamma metteva da mangiare sul tavolo anche per mio fratello Claudio che non c’era più. Mio padre le chiedeva di smettere ma lei era sicura che sarebbe tornato. Quando mangiavo e avevo delle abitudini che ho ancora oggi, come mettere il pomodoro di lato sul piatto, mia madre prendeva il piatto e me lo spaccava in testa. Si arrabbiava, mi mordeva le braccia. Io però la guardavo con molta tranquillità e pensavo a quanto soffriva.

Nel passato dell’attore e regista di film a luci rosse, dunque, c’è anche una grande ferita mai davvero rimarginata; una ferita che resta aperta nonostante oggi Rocco sia felice con la sua famiglia, e che lui si è sentito in dovere di raccontare, per non nascondere nulla di sé.

Mentre suo figlio Leonardo muove i primi passi nel mondo della moda, lui, oggi genitore, ha forse provato a mettersi nei panni di quella madre a cui la vita non ha risparmiato un dolore tanto grande, e ne ha parlato senza il minimo accenno di rancore o rabbia verso di lei ma, anzi, con molta comprensione e compassione.

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Dietro il volto sereno e spesso volutamente provocatorio di Rocco c’è, quindi, un’altra faccia, ben più sofferente e che per tutto questo tempo ha portato, senza mai mostrarle, delle cicatrici profonde.

Rocco Siffredi: "Quando ho visto mio fratello morto e mia madre che urlava"
Photo by Ernesto Ruscio/Getty Images
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