Rocco Siffredi è stato alla Berlinale Special per l’anteprima mondiale di Supersex, la serie in 7 puntate ispirata alla sua vita che uscirà su Netflix il 6 marzo 2024, con Alessandro Borghi a interpretare la pornostar.

Rocco Siffredi, alla prima mondiale di Supersex, non è riuscito a trattenere le lacrime. “Sono stato orgogliosamente un uomo oggetto per la donna e non lo dico con vanità, ma a testa alta. Per avere tutto questo però ho pagato un caro prezzo”, ha confidato, commosso, davanti ai giornalisti dopo l’anteprima a Berlino.

Non riesco a distaccarmi dalla storia della mia famiglia, mi dispiace, ho pensato a mia madre, a mio fratello, per fortuna ho ‘santa’ Rosa”, ha detto nella mattinata di ieri Rocco Siffredi da Berlino, spiegando il suo pianto, e rivolgendosi alla moglie seduta tra i giornalisti, Rosa Caracciolo, pseudonimo di Rózsa Tassi, ex modella e attrice pornografica ungherese.

Ed è proprio dalla famiglia di Rocco Siffredi, all’anagrafe Rocco Tano, che Supersex inizia il suo racconto. La serie inizia infatti mostrando il piccolo Rocco Tano, un bambino con poche possibilità economiche che vive all’ombra del più grande dei suoi fratelli, interpretato da Adriano Giannini, fidanzato con la ragazza più bella del paese, Lucia, interpretata da Jasmine Trinca. La serie esplora poi come il piccolo Rocco Tano sia stato condizionato dal suo fumetto preferito, Supersex, fumetto pornografico in cui si rifugia e dove scopre la sua vocazione.

Nel cast della serie, creata e scritta da Francesca Manieri, prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment e da Matteo Rovere per Groenlandia, e diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni, figurano oltre ad Alessandro Borghi Saul Nanni (Rocco da piccolo), Enrico Borello (Gabriele), Vincenzo Nemolato (Riccardo Schicchi), Gaia Messerklinger (Moana), Jade Pedri (Sylvie) e Linda Caridi (Tina).

Alessandro Borghi interpreta Rocco Siffredi, e ha spiegato come Supersex mostri nel dettaglio l’evoluzione del porno, dai grandi periodi degli anni ’80 e ’90 fino “all’industrializzazione del porno. Con l’avvento di Internet è cambiato tutto, non c’è più la scelta di fare il porno per vocazione, ma solo per fare soldi… la vocazione naturale, vera è finita da 15 anni”, ha detto Alessandro Borghi alla stampa, che ha anche spiegato di non aver mai fatto fatica a usare liberamente il suo corpo (per Supersex, infatti, ha dovuto recitare nudo centinaia di volte, ha chiarito).

Questa serie mi ha dato l’opportunità di interrogare me stesso e la mia educazione sessuale”, ha concluso Borghi, aggiungendo che le sue difficoltà nel girare erano più a livello emotivo. “Mi chiedevo sempre se Rocco Siffredi si sarebbe riconosciuto in quella scena, non volevo farne solo un’imitazione”.

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