Lotta fra la vita e la morte Sasha Johnson, l’attivista britannica del Black Lives Matter che è stata raggiunta da un colpo di pistola alla testa nella notte tra sabato e domenica, mentre rientrava da una festa e attraversava Consort Road, nel quartiere Peckham, zona sud di Londra.

La ventisettenne, madre di tre bambini e fondatrice di Taking the Initiative, quello che lei stessa ha definito “il primo partito britannico guidato da neri”, si troverebbe in terapia intensiva al King’s College Hospital; a dare la notizia è stato lo stesso partito, attraverso la propria pagina Facebook.

È con grande tristezza che vi informiamo che la nostra Sasha Johnson ha subito una ferita d’arma da fuoco alla testa. Al momento è ricoverata in condizioni critiche. L’incidente è avvenuto nelle prime ore di questa mattina, a seguito di numerose minacce di morte. Sasha combatte sempre attivamente per i neri e per le ingiustizie che circondano la comunità nera, oltre a essere sia un membro del BLM che un membro del Comitato di Leadership esecutivo del Taking the Initiative. Sasha è anche madre di 3 bambini e voce forte e potente per la nostra gente e la nostra comunità.Uniamoci tutti e preghiamo per Sasha, preghiamo per la sua guarigione e mostriamo il nostro sostegno alla sua famiglia e ai suoi cari.

In molti hanno anche tenuto una veglia a Ruskin Park, nei pressi dell’ospedale dove la donna è ricoverata in gravi condizioni. Nel frattempo la polizia ha fatto sapere che, al momento, non esistono prove che possano indurre a pensare che quello a Sasha sia un attacco mirato in virtù del suo attivismo, nonostante il Taking the Initiative abbia parlato di una serie di minacce arrivate alla donna nelle scorse settimane.

Anche Imarn Ayton, amica di Johnson, ha detto alla BBC di ritenere più plausibile che si sia trattato di un incidente legato a faide tra bande rivali piuttosto che a un attentato rivolto a lei, ma ovviamente stabilire moventi e rilevare indizi è compito degli investigatori dello Specialist Crime Command del Met (il Metropolitan Police Service), che stanno ispezionando l’area circostante.

Per suffragare invece la tesi dell’attentato, il Taking the Initiative ha parlato appunto di minacce di morte, e comunicato che Instagram ha eliminato per violazione delle linee guida uno dei loro post più recenti, che riportava proprio i messaggi d’odio indirizzati a Sasha. Per visionarli, continua il post pubblicato sui social dal partito, si può visitare il sito ufficiale.

Certo, a un anno esatto di distanza dalla morte di George Floyd, la notizia del ferimento di Sasha Johnson assume una valenza particolare, e rischia di fomentare ulteriormente altra rabbia, prima ancora che vengano chiarite del tutto le cause dell’accaduto che, come detto, per gli inquirenti non sarebbero nemmeno da ricondurre a una vendetta contro l’attivismo della donna.

Nel frattempo, si continua a sperare e pregare affinché Sasha si riprenda. Sfogliate la gallery per scoprire altro su di lei.

In fin di vita Sasha Johnson, attivista del BLM a cui hanno sparato alla testa
Fonte: instagram @possibileit
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