L’ossessione per le app che trasformano la nostra immagine sta raggiungendo livelli sempre più eclatanti. Abbiamo iniziato con programmi di fotoritocco, che ci permettevano di aggiungere o modificare qualche dettaglio divertente. Poi siamo passati via via ad applicazioni che ci hanno letteralmente cambiato i connotati.
Come FaceApp, una delle ultime scoperte che ha fatto impazzire il web: questo divertente programmino ci chiede semplicemente una foto, per mostrarci dopo qualche secondo come saremo da vecchi, o nei panni dell’altro sesso. Curioso e simpatico, almeno fin quando non sono emersi i primi problemi per la privacy.
Oggi siamo al punto di partenza con una nuova app che sta spopolando in Cina, e che probabilmente otterrà grande successo anche da noi. Si chiama Zao, e promette sorprese davvero incredibili. Basta una nostra foto e qualche secondo di pazienza per vederci trasformati – letteralmente – in star del cinema.
Migliaia di utenti hanno condiviso il proprio risultato, con grande soddisfazione, mostrandosi nei panni di grandi attori quali Brad Pitt, Leonardo Di Caprio, Charlize Theron e mille altri. Un modo sicuramente bizzarro per passare il tempo e divertirsi con gli amici, visto che (tra le altre cose) l’app è completamente gratuita.
Ma lo è davvero? Oppure paghiamo un prezzo nascosto, di cui molti di noi non sono a conoscenza? Il problema di queste applicazioni riguarda infatti la privacy e la diffusione dei dati sensibili degli utenti. Per giocare a diventare un personaggio famoso dobbiamo solo caricare una foto in cui si veda bene il nostro volto. Dove finiscono poi questi scatti, una volta ingurgitati dalla macchina del deepfake?
Con questo termine si intende quella serie di tecnologie che permettono all’intelligenza artificiale di imparare a riconoscere le forme, gli oggetti e anche le fattezze umane, per poi generare quei risultati che tanto ci colpiscono.
Il problema della privacy non è da sottovalutare, soprattutto perché è importante prendere consapevolezza del modo in cui i nostri dati sensibili vengono trattati. L’app, gestita da Momo Inc., ottiene in questo modo milioni di immagini completamente gratuite di cui poter usufruire, e non è chiaro quale sarà il loro uso in futuro. Nella prima versione della privacy policy, infatti, l’utente concedeva alla società sviluppatrice tutti i diritti di utilizzo della foto del proprio volto.
A seguito dell’allarme diramato sul web, i termini di utilizzo sono cambiati in una più contenuta “volontà di sfruttare le immagini per migliorare l’algoritmo” alla base di Zao.
Scopriamo insieme, nella nostra gallery, come funziona l’app cinese e quali sono le sue criticità:
Che cos'è Zao
L’app cinese Zao è un programma basato sul riconoscimento facciale. Grazie a un sviluppato meccanismo di intelligenza artificiale, basta caricare una foto per vedere il nostro volto sostituirsi immediatamente a quello di attori famosi durante scene di film che hanno segnato la nostra vita.
Un successo strepitoso
Uscita appena lo scorso venerdì 30 agosto 2019 negli store di iOS in Cina, l’app ha rapidamente scalato le classifiche di vendita grazie a migliaia di download nel giro di pochissime ore. Il face swapping torna ad avere successo, grazie anche a un’applicazione completamente gratuita.
I problemi di sicurezza
Solo qualche giorno dopo il suo lancio, ecco arrivare l’allarme. Le condizioni di utilizzo delle immagini caricate su Zao non sono particolarmente chiare e rimane il dubbio sul modo in cui questi nostri dati sensibili verranno sfruttati dalla Momo Inc., la società sviluppatrice dell’app.
Il blocco di WeChat
Il corrispondente di WhatsApp cinese, WeChat, ha deciso di bloccare l’app sulla sua piattaforma. Condividere i video prodotti tramite Zao è ancora possibile, ma non è consentito invitare i propri contatti a utilizzare l’applicazione. Il messaggio che compare sullo schermo è fin troppo chiaro: “L’accesso a questa pagina è stato bloccato poiché contiene molti rischi per la sicurezza”.
Le polemiche e la decisione della società
In poche ore tantissimi utenti si sono scagliati contro Zao e la sua società sviluppatrice, puntando in particolar modo ai possibili utilizzi – anche truffaldini – cui le proprie foto potranno andare incontro. Per questo motivo Momo Inc. ha annunciato su Weibo la sua intenzione di modificare la privacy policy, spiegando come la sua intenzione sia solamente quella di sfruttare le foto per migliorare le capacità di riconoscimento dell’intelligenza artificiale.
Inoltre, stando a quanto affermato dalla società, le immagini saranno completamente rimosse qualora l’utente decidesse di cancellare l’app.
La privacy e le app gratuite
Come accaduto con FaceApp e ora con Zao, il problema della privacy e del trattamento dei dati sensibili degli utenti si ripresenta spesso, soprattutto con le app gratuite. Oltre ai vari acquisti in-store da parte dei giocatori più affezionati, le società che sviluppano questo genere di applicazioni guadagnano anche dallo sfruttamento dei dati personali di chi scarica il gioco.
Le testimonianze sui social
Tuttavia, nonostante i pericoli per la sicurezza, Zao continua a spopolare sui social. Migliaia di utenti condividono brevi spezzoni di video in cui il loro volto si sovrappone perfettamente a quello di attori famosissimi, permettendo loro di diventare delle star.
- Desperate Geeks
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