Come le gemelle Kessler hanno scelto di morire insieme. La procedura del suicidio assistito

Alice ed Ellen Kessler sono morte a 89 anni ricorrendo al suicidio assistito in Germania. La testimonianza della più antica associazione tedesca per i diritti civili, il loro ultimo desiderio e l’eredità umanitaria.

La morte insieme, come avevano deciso da tempo

Alice ed Ellen Kessler sono morte il 17 novembre nella loro casa di Grünwald, vicino a Monaco di Baviera. Avevano 89 anni e, come confermato dalla polizia tedesca, sono ricorse al suicidio assistito rivolgendosi alla Deutsche Gesellschaft für humanes Sterben (Dghs), la più antica associazione tedesca per i diritti civili in materia di fine vita.

Secondo le prime informazioni, gli agenti sono stati chiamati dopo la procedura e hanno certificato che le due artiste sono morte «senza interventi di terze parti».

La loro eredità è destinata a organizzazioni umanitarie, fra cui Medici senza frontiere.

Wega Wetzel, portavoce Dghs: “Avevano fatto la domanda anni fa”

A chiarire la procedura e il percorso delle due artiste è Wega Wetzel, portavoce della Dghs, in un’intervista a Repubblica:

«Avevano fatto la domanda anni fa ed erano state seguite da un legale e da un medico perché dovevamo essere certi che la loro decisione fosse “libera e responsabile”», racconta.

Quando venne loro chiesto per l’ultima volta se fossero sicure della scelta, entrambe confermarono. Wetzel spiega che il 17 novembre non aveva un significato particolare:

«Non credo, è che la procedura per il suicidio assistito ha bisogno di tempo».

Come funziona il suicidio assistito in Germania

In Germania la pratica è legale a seguito di una sentenza della Corte costituzionale.
La procedura, racconta Wetzel, prevede tre passaggi fondamentali:

1. La valutazione del legale

«Doveva assicurarsi che la loro decisione fosse maturata da un tempo sufficiente, che non vedessero alternative, che fosse libera e che non avessero, per esempio, malattie psichiatriche».

2. La visita del medico

«Anche lui per sincerarsi che le due sorelle avessero maturato una “decisione libera e responsabile”».

3. L’accompagnamento fino all’ultimo istante

«Al momento della morte sia il legale sia il medico erano presenti. È il medico a preparare l’infusione, ma deve essere rigorosamente il paziente a girare la valvola perché le venga iniettata».
La morte avviene per arresto cardiaco.

Per evitare qualsiasi dubbio sul fatto che non ci sia stato un intervento esterno, Wetzel spiega:

«Ecco perché spesso ci sono dei familiari presenti che poi possono testimoniare che è andata così. Oppure a volte si fanno dei video».

Le ragioni della scelta delle gemelle Kessler

La portavoce non ha informazioni sui motivi personali che hanno portato Alice ed Ellen a questa decisione:

«No, ma credo che avessero preso questa decisione per vari motivi».

È noto però che le due gemelle erano da anni intenzionate a condividere anche l’ultimo passo.

«Non credo di poter sopravvivere senza di lei», aveva dichiarato Ellen alla trasmissione Markus Lanz nel 2011.

Negli ultimi anni conducevano una vita riservata: ristorante cinese di quartiere, golf, teatro. Avevano lasciato da tempo le luci della ribalta che per sei decenni le avevano rese celebri in Europa e negli Stati Uniti.

Un’infanzia difficile e un legame più forte del successo

Nate nel 1936 a Nerchau, in Sassonia, avevano alle spalle un’infanzia segnata da lutti e violenza domestica. Alla Zeit raccontarono:

«La nostra paura della sua rabbia cieca e la sensazione di non poterci affidare a nessun altro ci ha cementate per sempre».

La loro scelta di non sposarsi mai aveva radici profonde. Alice lo spiegò alla Bunte nel 2024:

«La violenza domestica era un fatto quotidiano. E ci giurammo che a noi non sarebbe mai successo».

In tempi più recenti avevano scherzato:

«Non vogliamo uomini per casa. Già solo l’idea di dover condividere con loro il bagno è insopportabile».

Carriera internazionale: dai palcoscenici di Parigi alla tv italiana

Danzatrici fin da bambine, a sei anni, erano già sui palcoscenici tedeschi. A 18 anni debuttano al Palladium di Düsseldorf, poi arrivano al Lido di Parigi, dove la loro carriera decolla.

A 24 anni partono per un tour mondiale; negli Stati Uniti si esibiscono accanto a Frank Sinatra e Fred Astaire.
Rifiutano perfino una parte con Elvis Presley in Viva Las Vegas. Ellen raccontò nel 2013:

«Non ci squagliammo al suo cospetto. Eravamo cool e lui non lo resse».

La popolarità esplode a fine anni ’50 grazie ai successi musicali come Zwei blonde Señoritas e Montecarlo Cha-Cha.
In Italia diventano un fenomeno pop con Da-da-umpa, sigla di una generazione.

“Ora molti capiranno che non serve andare in Svizzera”

Per Wetzel, la scelta delle Kessler potrebbe avere un impatto culturale significativo in Germania:

«Penso di sì. Magari farà capire a molti che non è necessario andare in Svizzera, che si può morire con dignità anche in Germania».

Un commento che sottolinea come la loro morte, oltre a essere una storia personale, si intrecci con un dibattito più ampio sul fine vita, sull’autonomia e sulla libertà individuale.

Una chiusura di scena scelta, condivisa, consapevole

Le gemelle Kessler hanno scelto un’uscita di scena coerente con la loro storia: insieme, come avevano vissuto.
Hanno deciso tempi, modalità, testamenti, ultima volontà.
Un ultimo gesto specchio della loro identità più profonda: la libertà di scegliere, l’indipendenza, l’indissolubilità del loro legame.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!