È capitato a tutti, e magari più di una volta nella propria vita, di pensare di ritenersi genitori stressati, specialmente se si sta vivendo un periodo pesante sul piano lavorativo e non riesce a gestire ogni situazione. Questo non significa certamente non essere in grado di portare a termine il proprio compito, ben sapendo che non esiste una scuola dove imparare a essere mamma e papà.

In Germania si è così deciso di garantire a chi si trova in difficoltà un diritto che negli altri Paesi non è al momento previsto. Chi si rende conto di non riuscire a gestire tutte le incombenze, soprattutto quelle familiari, e vive quella fase che può essere definita di “burnout“, ha diritto a una “kur“, una sorta di ritiro della durata di tre settimane che può essere utilizzato per ricaricarsi.

La richiesta può essere fatta ogni quattro anni, in modo tale da poter dare un ulteriore sostegno se i problemi dovessero ripresentarsi, ed è finanziata dalle assicurazioni. Non è possibile però procedere di propria iniziativa, ma è necessaria una prescrizione del medico, che dovrà quindi verificare in prima persona lo stato psicofisico del suo paziente.

I genitori stressati che non riescono più a gestire la quotidianità in modo tranquillo può quindi confrontarsi con il proprio dottore o rivolgersi a una delle cliniche o associazioni dedicate presenti sul territorio. Qui si cercherà di capire insieme quale sia la strada migliore da intraprendere. Non necessariamente si verrà indirizzati verso una clinica, nella lista delle strutture disponibili ci sono anche centri benessere, monasteri e castelli, che possono rivelarsi idonei quando si ha la necessità di staccare la spina e non pensare almeno per un periodo a doveri e responsabilità.

La persona interessata dovrà quindi compilare un questionario dove sono indicate una serie di domande utili a capire la situazione che sta vivendo. Questo verrà poi inviato alla Krankenkasse, l’equivalente tedesco del nostro Sistema Sanitario Nazionale, che ha il compito di dare il via libera per la prenotazione. Chi ottiene l’ok può decidere quando usufruire il servizio entro un tempo massimo di quattro settimane. Se lo si desidera, è possibile anche portare con sé i propri figli minori di 12 anni. I bambini possono essere seguiti da personale specializzato, ma hanno modo nel corso del pomeriggio di trascorrere il pomeriggio insieme ai propri genitori.

Sottovalutare il burnout sarebbe un errore: si tratta infatti di un problema che era stato sperimentato già prima della pandemia da metà della popolazione tedesca secondo la casa farmaceutica Strada, le restrizioni hanno contribuito ad aumentare la percentuale. La scienza è consapevole di come sia importante agire prima che sia troppo tardi e in via preventiva: questo è infatti uno “stato di esaurimento eccessivo legato al proprio ruolo genitoriale, un allontanamento emotivo dai propri figli e un senso di inefficacia genitoriale”. Questa sensazione aumenta il rischio di trascuratezza e violenza nei confronti dei bambini, che possono a loro volta diventare ansiosi e depressi.

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