"Grey's Anatomy crea false aspettative sui pazienti". Lo rivela uno studio

Un gruppo di scienziati si è scagliato contro la serie tv americana Grey's Anatomy: secondo uno studio infatti pare sia colpevole di creare false aspettative di guarigione nei pazienti-telespettatori.

Meredith Grey e Derek Shepherd sono stati duramente attaccati dagli scienziati che li accusano di dare agli spettatori false aspettative. I camici bianchi, quelli veri, infatti ritengono che la serie tv Grey’s Anatomy crei delle aspettative non realistiche sull’assistenza sanitaria dalla velocità con cui i pazienti guariscono dopo aver subito gravi lesioni, al rischio di morte, alla capacità dei medici-attori di individuare e curare rapidamente e senza conseguenze un’ampia serie di patologie.

A mettere sotto accusa la celebre serie tv è una ricerca pubblicata su Trauma Surgery & Acute Care Open che sottolinea quanto la soddisfazione del paziente è una componente chiave per la performance della sanità.

Una delle caratteristiche principali e più amate dai fan della serie medical è la ricerca del psudo-realismo della vicenda trattata che però deve tener conto anche del ritmo della narrazione e delle situazioni così che, sottolineano gli studiosi, la vita in ospedale è molto più monotona rispetto a quanto raccontato nelle serie tv americane: dove l’emergenza e il caso estremo sono all’ordine del giorno. Gli scienziati nel loro studio scrivono:

(…) i medical drama della televisione americana tendono a basarsi su trame che presentano malattie rare, manifestazioni insolite di patologie comuni, lesioni fantastiche o bizzarre e incidenti di massa, il tutto inquadrato in una rappresentazione <realisitica> di un tipico ospedale americano

Questa tipologia di racconto, tipica di Grey’s Anatomy ma anche di molte altre serie come ad esempio ER – Medici in prima linea, potrebbe danneggiare la sanità:

può effettivamente portare a una percezione distorta della realtà tra i telespettatori. (…)La differenza tra le aspettative dei pazienti e la realtà può, di fatto, contribuire a livelli inferiori di soddisfazione fra i malati alle prese con traumi reali.

Le conclusioni a cui sono giunti gli scienziati sono supportate da una serie di analisi su dati reali e dati raccontati nella serie tv. Lo studio ha confrontato 290 pazienti immaginari, estratti da 269 episodi di Grey’s Anatomy nel corso delle prime 12 stagioni (2005-16), con i traumi reali subiti da 4812 pazienti veri, presi dalla banca dati nazionale Usa Trauma 2012.

I dati hanno evidenziato che, fortunatamente, il tasso di mortalità è stato 3 volte più alto in Grey’s Anatomy che nella vita reale; la maggior parte dei pazienti tv è passata direttamente dall’emergenza alla sala operatoria, nella vita reale la media è di uno su quattro. Nella vita reale dopo essere sopravvissuti a importanti traumi i pazienti vengono trasferiti in strutture di riabilitazione e assistenza a lungo termine mentre nella fiction tutto si conclude senza lunghe riabilitazioni: solo 1 su 20 ha dovuto affrontarle in tv.

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