Hadis Najafi, 20 anni, è una delle decine di protestanti che le forze dell’ordine iraniane hanno ucciso durante le rivolte che si stanno riversando nel Paese per chiedere giustizia dopo l’uccisione della 22enne curda Mahsa Amini, ammazzata dalla polizia morale per aver indossato male il velo.

Sabato sera Hadis Najafi stava manifestando in piazza con altre donne nella città di Karaj ed è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco dalla polizia, che per sedare le proteste ha iniziato a sparare sulle manifestanti.

Numerosi gli utenti di Twitter vicini alle proteste che hanno diffuso il video degli ultimi attimi di vita di Najafi, che prima di affrontare la polizia si lega i capelli biondi in una coda, un’aperta sfida contro il regime di abbigliamento imposto in Iran, che obbliga tutte le donne, di qualsiasi nazionalità o religione, a indossare il velo.

Secondo quanto riportato dagli utenti sui social la ragazza è stata uccisa da sei colpi di proiettile al petto, al viso e al collo.

Oltre a Hadis Najafi, diventata il simbolo di queste proteste, sono state uccise 41 persone scese in strada e nelle piazze di tutto l’Iran per denunciare la morte di Mahsa Amini. A riportare la notizia il bollettino diffuso dall’emittente televisiva Irib.

Come mostrano i video diffusi su Twitter, le proteste sono andate avanti per tutta la notte di sabato, in diverse città iraniane.

L’Unione Europea ha condannato il comportamento del governo iraniano: Josep Borrell, Alto Rappresentante per la Politica Estera, ha dichiarato alla stampa che “per l’Ue e i suoi Stati membri, l’uso diffuso e sproporzionato della forza contro manifestanti non violenti è ingiustificabile e inaccettabile”.

Borrell, in questa settimana, ha anche espresso la sua ansia verso la limitazione di accesso a Internet e il blocco delle piattaforme per la messaggistica istantanea per la popolazione iraniana, considerandolo un “ulteriore motivo di preoccupazione”.

Secondo l’agenzia di stampa semi-ufficiale Isna l’Iran ha accusato gli Stati Uniti di “favoreggiare i rivoltosi”, come ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, secondo cui “il coinvolgimento degli Stati Uniti negli affari dell’Iran e il sostegno ai ‘rivoltosi’ nel portare avanti il loro progetto destabilizzante è chiaramente in conflitto con messaggi diplomatici di Washington all’Iran riguardo alla necessità di un accordo sul nucleare”.

L’Unione Europea ha fatto sapere ai media che valuterà tutte le opzioni per affrontare il prossimo Consiglio Affari esteri, in cui si discuterà dell’uccisione di Mahsa Amini e anche del modo in cui “le forze di sicurezza iraniane hanno risposto alle manifestazioni che ne sono seguite”, riporta la stampa.

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