Hawaii, gli incendi non si fermano: almeno 1.000 dispersi, Maui distrutta

lI numero di vittime, vicino ai 100, è destinato ad aumentare. Questo è il peggior disastro naturale di sempre nella storia dell'isola, che ha superato le 61 vittime dello tsunami del 1960 a Hilo, nell'isola più grande dell'arcipelago tropicale.

Non c’è davvero pace nelle Hawaii, tormentate in questo mese di agosto 2023 da una serie di incendi dalle dimensioni vastissime, le cui fiamme sono rese ancora più devastanti dai venti dall’uragano Dora. La zona più colpita continua a essere quella dell’isola di Maui, dove il numero di vittime si avvicina ai cento, ma con ogni probabilità la quota è destinato ad aumentare già nelle prossime ore.

Al momento i dispersi sono circa un migliaio, ma anche in questo caso il dato non può che essere provvisorio, specialmente perché i soccorritori, che continuano ad agire senza sosta, non sono ancora riusciti ad eseguire i controlli in molte abitazioni. Non è quindi escluso che qui ci siano persone che non sono riuscite a chiedere aiuto. A questo si aggiungono quelli che sono arrivati a gettarsi in mare, sperando così di sfuggire al fuoco, ma che potrebbero non essere riusciti a salvarsi.

Il Governatore Josh Green ha invitato la popolazione a non pensare che il peggio sia passato, proprio per questo ha deciso di avvalersi anche del supporto di cani speciali, che possono essere utili per ritrovare i cadaveri.

Già da ora il bilancio rende quanto sta accadendo nelle Hawaii il disastro peggiore nella storia degli Stati Uniti, superiore a quanto accaduto nel 2018 nel nord della California, quando i morti erano stati 85. Si deve invece risalire al 1918 per ricordare il Cloquet Fire, scoppiato nel Minnesota settentrionale colpito dalla siccità, fino a coinvolgere anche diverse comunità rurali, in cui avevano perso la vita centinaia di persone.

Ancora adesso a Maui continuano a imperversare venti fortissimi, che contribuiscono ad alimentare i roghi, che non possono che rendere lo scenario davvero spettrale. L’attorney general delle Hawaii Anne Lopez si è già detta disponibile ad avviare un’inchiesta per individuare le cause del fenomeno: la principale responsabilità in questa prima fase è da ricondurre al cambiamento climatico, ma si cercherà di capire anche se si potesse fare qualcosa in via preventiva per rendere meno pesanti le conseguenze.

 

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