Che cos’è l’idrosadenite suppurativa e perché se ne parla così poco, benché possa essere molto invalidante?

L’idrosadenite suppurativa è una condizione infiammatoria cronica della pelle che può causare la formazione di protuberanze dolorose e grumi profondi pieni di pus (veri e propri ascessi) sotto la pelle. Nel tempo, queste protuberanze dolorose possono mettere radici profonde nella pelle e causare cicatrici.

Queste escrescenze vanno e vengono, ma, durante una riacutizzazione, gli ascessi spesso si riempiono di liquido e si rompono, lasciando dolorose ferite aperte e aree danneggiate. L’idrosadenite suppurativa compare tipicamente su aree del corpo come glutei, inguine e ascelle, luoghi in cui l’attrito costante degli abiti può irritare le ghiandole sudoripare e i follicoli piliferi. La causa precisa di questa patologia è sconosciuta e attualmente non esiste una cura.

Oltre a questi sintomi fisici dolorosi, la malattia è anche legata alla depressione e all’ansia. Non è raro, infatti, che i pazienti spesso soffrano di imbarazzo e vergogna, specialmente quando non riescono a ottenere una diagnosi corretta.

“Le persone affette da questa patologia si sentono diverse dagli altri e incolpano se stesse. Pensano che sia dovuto alla loro scarsa igiene”, ha detto Michelle Henry, dermatologa certificata presso la Skin & Aesthetic Surgery di Manhattan. “E quel senso di vergogna è difficile da affrontare perché l’idrosadenite suppurativa appare spesso in regioni del corpo considerate più ‘intime'”.

L’idrosadenite suppurativa è particolarmente diffusa nelle donne e nelle persone nere. Il motivo esatto per cui colpisce in prevalenza determinati gruppi etnici non è ancora stato chiarito, ha affermato la dottoressa Henry, sebbene la genetica, gli ormoni e i fattori ambientali siano tutti fattori da non sottovalutare.

Henry (che cura pazienti affetti da idrosadenite suppurativa da 14 anni) ha sottolineato l’importanza di una diagnosi precoce. “L’idrosadenite suppurativa può essere una malattia progressiva e senza una diagnosi corretta, i sintomi possono diventare più gravi e duraturi”.

La malattia può colpire circa l’1% della popolazione mondiale ed è per questo che se ne parla meno di quanto si dovrebbe. Quel che è certo, è che gestire questo tipo di malattia è tutt’altro che semplice. Anche dopo aver ricevuto una diagnosi, ha detto Henry, trovare e attenersi a un piano di gestione ottimale è spesso difficile, soprattutto per le persone nere.

Oltre al pregiudizio razziale in campo medico, infatti, ci sono pochi medici esperti nel trattamento della pelle delle persone nere. Inoltre, il rossore indotto dall’infiammazione, un tratto distintivo dell’idrosadenite, non è così evidente sulla pelle scura e questo aumenta le possibilità di diagnosi errate che non fanno altro che far progredire la malattia.

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