Il giudice di Milano ha respinto il ricorso presentato da una mamma lavoratrice licenziata dal colosso svedese Ikea: la donna riteneva il licenziamento discriminatorio e chiedeva, oltre al reintegro, anche un risarcimento del danno. A darne notizia è l’agenzia di stampa Ansa.it secondo cui il giudice, dopo aver analizzato il ricorso, ha stabilito che i comportamenti dell’ex dipendente sarebbero stati “di gravità tali da ledere il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore” consentendo, di fatto, “l’adozione del provvedimento disciplinare espulsivo”. Insomma, secondo il giudice di Milano la colpa sarebbe tutta da attribuire alla donna che, adesso, dovrà assumersi le sue responsabilità rinunciando al posto di lavoro in Ikea. Almeno per ora.

Intanto l’azienda Ikea sottolinea in una nota che il Tribunale di Milano, sezione lavoro, respingendo il ricorso presentato da questa mamma lavoratrice, “ha riconosciuto la gravità dei comportamenti tenuti” dall’ex dipendente e, conseguentemente, “ha confermato la legittimità della decisione di Ikea di interrompere il rapporto lavorativo”. Queste le parole di Luca Failla, avvocato di Ikea:

La decisione, confermata dai testimoni che sono stati ascoltati durante il procedimento, restituisce la verità dei fatti a una vicenda che in questi mesi è stata interpretata in maniera strumentale e di parte, diffondendo tra l’opinione pubblica un’immagine di Ikea che non corrisponde ai valori che esprime nel suo impegno quotidiano verso clienti, dipendenti e fornitori.

La donna, come ricorderete, era stata licenziata dal colosso svedese poiché non sarebbe riuscita a rispettare gli orari avendo due figli piccoli di uno disabile con una invalidità al 100%. Separata e laureata in Scienze Alimentari, lavorava da quasi vent’anni nello stabilimento Ikea di Corsico: all’inizio al bistrot al piano terra, poi al ristorante del primo piano. Nel 2017 era diventata persino coordinatrice nel reparto food.

Secondo la Cgil, il provvedimento è “ingiusto e non condivisibile, e per questo la lavoratrice, con il sostegno della Filcams Cgil Milano, ha già dato mandato ai suoi legali di presentare il ricorso in opposizione, che nei prossimi giorni verrà depositato”.
La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!