Questa mattina, il Premier Giuseppe Conte ha scritto una lunga lettera su Facebook attraverso la quale spiega, in sette punti, il piano dell’Italia per la ripartenza economica e produttiva.

Un punto fondamentale secondo il Presidente del Consiglio è la modernizzazione del Paese, da mettere al centro del Recovery Plan italiano. Verranno quindi incentivati i processi di digitalizzazione, i pagamenti elettronici e l’innovazione.

“L’emergenza che stiamo vivendo ci ha imposto lo smart working e la didattica a distanza quando non eravamo affatto preparati. Dobbiamo trarre il positivo di questa esperienza e varare un complessivo piano che ci aiuti a colmare il divario digitale facendo in modo che l’accesso alle nuove tecnologie sia alla portata di tutte le comunità territoriali e di tutte le tasche.”

Il Premier Conte ha quindi ribadito la necessità di procedere con un piano di investimenti pubblici e privati, snellendo drasticamente la burocrazia.

Un altro passaggio fondamentale è quello del contrasto alla criminalità organizzata, che prevedibilmente metterà nel proprio mirino appalti e cantieri pubblici.  ma andranno sicuramente velocizzati gli iter autorizzativi per sbloccare i cantieri e le opere pubbliche.

Il quarto punto riguarda la transizione verso un’economia sostenibile: “La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico.”

Un altro capitolo della ripartenza italiana riguarda il diritto allo studio e all’innovazione dell’offerta formativa italiana. L’intenzione è quella di portare il Paese sul podio europeo, investendo su “tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e benessere sociale”.

Per quanto riguarda la Giustizia, il Primo Ministro ha sostenuto la necessità di abbreviare i tempi:

“Il codice civile è stato varato nel 1942 e ha attraversato tutti questi anni senza una riforma organica. Possiamo migliorare il diritto societario introducendo modelli di governance più snelli ed efficienti, che potranno rendere più competitivo il nostro ordinamento giuridico e potranno attirare più facilmente investitori italiani ed esteri.”

L’ultimo punto affrontato nella lettera scritta da Conte, è la riforma Fiscale: “Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile”

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