Come ogni anno la rivista Time dedica la copertina di dicembre alla “persona dell’anno” e quest’anno ha voluto incoronare le donne, del movimento #MeToo, che hanno denunciato molestie sessuali subite.  Le due parole sono diventate un grido di denuncia condiviso da molte donne in tutto il mondo, dopo lo scandalo Weinstein, ma furono coniate anni fa da un’ attivista americana, Tarana Burke. Lo slogan diventò virale dopo un post dell’attrice Alyssa Milano con scritto: “Se tutte le donne molestate sessualmente o violentate scrivessero “Me too” come status, potremmo dare alle persone un senso della vastità del problema” e in poco meno di 24 ore il messaggio è stato condiviso da un milione di persone.

La rivista Time infatti scrive che “Il personaggio dell’anno non è solo una persona ma milioni di vittime di molestie e abusi sessuali” e la motivazione che ha portato a fare questa scelta è che queste donne hanno “spostato il network dei sussurri sui social, spingendo tutti noi a smettere di accettare l’inaccettabile”.

Il direttore del magazine americano Edward Felsenthal, intervenuto al programma “Today” della Nbc, ha dichiarato:

“È il cambiamento sociale più rapido che abbiamo visto nei decenni, iniziato con singoli atti di coraggio di centinaia di donne, e anche alcuni uomini che si sono fatti avanti per raccontare le loro (brutte) storie”.

Il Time ha definito tutte queste persone delle “silence breakers” perché hanno rotto il silenzio riguardo al tema delle molesti sessuali subite, quotidianamente o non, dalle donne. In Italia le donne hanno urlato il loro grido di aiuto tramite l’hashtag #quellavoltache creato dalla scrittrice Giulia Blasi che ha raccolto brutte storie di violenza sia femminile che in alcuni casi anche maschile.

Il Time ha specificato che i silence breakers sono: “donne e uomini di ogni razza, classe sociale e lavoro, da tutto il mondo. Possono lavorare nei campi in California, negli uffici di New York o in un Parlamento europeo. Ma sono parte di un movimento che non ha un vero nome, e ora hanno un modo per farsi sentire”. In copertina cinque donne simbolo di MeToo: Ashley Judd, Susan Fowler, Adama Iwu, Taylor Swift e Isabel Pascual.

 

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