India, accusato di tentato stupro sconta la pena facendo il bucato

Lalan Kumar ha ottenuto la libertà vigilata a patto di lavare e stirare per sei mesi i vestiti di tutte le donne del suo villaggio, che sono circa duemila. L'insolita ordinanza è stata firmata da Avinash Kumar, magistrato aggiunto del Tribunale di Madhubani.

Sei mesi di bucato no-stop per tutte le donne del suo villaggio. È questa la pena di Lalan Kumar, cittadino indiano di 20 anni accusato di tentata violenza sessuale. Per ottenere la libertà vigilata, il ragazzo ha acconsentito a lavare e stirare i panni per il tempo stabilito dal giudice, Avinash Kumar, magistrato aggiunto del Tribunale del distretto di Madhubani, nello Stato del Bihar.

Originario di Majhor, piccolo villaggio indiano del Bihar, Kumar si guadagna da vivere facendo proprio il lavandaio. A seguito di una denuncia sporta da una sua giovane compaesana, il ragazzo è stato arrestato nell’aprile 2021, con l’accusa di molestie e tentata violenza sessuale. “Abbiamo ottenuto la libertà per la sua buona condotta in carcere e perché si è dichiarato pentito“, ha raccontato ai media locali l’avvocato di Kumar, Parshuram Mishra, aggiungendo di non sapere ancora quando verrà fissata una data per l’udienza.

Come riporta il New York Post, le abitanti di Majhor, intervistate dai giornalisti del posto, si sono dichiarate entusiaste della punizione assegnata dal giudice. “È una scelta storica, del tutto inaspettata“, ha detto Nasima Khatoon, eletta alcuni mesi fa a capo del consiglio del villaggio, e a cui spetta vigilare affinché Kumar rispetti gli accordi. Il giudice, infatti, ha stabilito che se il giovane non si atterrà alle disposizioni dovrà tornare in carcere. “Questa decisione aumenterà il rispetto per noi donne e ci aiuterà nella lotta per proteggere la nostra dignità“, ha concluso la capa del villaggio.

Le leggi indiane sullo stupro sono state riviste dopo una violenza sessuale di gruppo del 2012 a Nuova Delhi, che fece molto scalpore. Tuttavia, il numero di reati rimane elevato, con oltre ventottomila casi segnalati solo nel 2020. La polizia è stata a lungo accusata di non fare abbastanza per prevenire i crimini violenti e di non portare in tribunale i casi di violenza sessuale.

 

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