“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri” questo il celebre adagio che sintetizza l’allegoria politica dell’opera miliare di Orwell La fattoria degli animali. Il celebre racconto diventerà un film per Netflix che ha affidato la regia a Andy Serkis che sta lavorando su questo progetto da sei anni, con la sua casa di produzione The Imaginarium.

Netflix dopo Mowgli, film sempre diretto da Serkis e la cui uscita è prevista per il 25 ottobre, acquisisce i diritti anche per La fattoria degli animali che verrà realizzato con l’usuale tecnica, per il regista, della performance capture. La performance o motion capture è quella tecnologia cinematografica che permette di catturare movimenti ed espressioni facciali di un soggetto reale per poi applicarli ad un personaggio virtuale, usata ad esempio in Avatar.

L’idea è quella di calare l’allegoria politica del 1945 nella realtà contemporanea. Nel libro si narrano le vicende di una rivoluzione in cui bestie di una fattoria decidono di ribellarsi al fattore, in nome di un principio di eguaglianza, per dividere i frutti del lavoro di ciascuno equamente ma poi i maiali riescono a primeggiare.

Serkis sulla nuova avventura dice: “Siamo incredibilmente emozionati di aver trovato in Netflix la compagnia perfetta per quest’epocale racconto di George Orwell. Ma ancor meglio, è collaborare nuovamente con il mio grande amico Matt Reeves – con la sua acuta sensibilità, intelligenza nella narrazione, onestà e capacità di controllare questo regno – tutto questo rappresenta davvero il miglior scenario per portare in vita un progetto che da tempo ci appassiona”.

Il film per Netflix dimostrerà quanto ancora è attuale la satira politica narrata da Orwell.  L’immagine di apertura  dell’articolo è presa dal primo adattamento cinematorgrafico, in animazione del 1954, de La fattoria degli animali che era stato finanziato dalla CIA perché si proponesse una lettura antisovietica all’opera.

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