La truffa delle pompe funebri: addebitati costi per servizi mai realizzati
Alcune pompe funebri operanti in Lombardia avrebbero approfittato della situazione di emergenza, addebitando cifre maggiorate.
Alcune pompe funebri operanti in Lombardia avrebbero approfittato della situazione di emergenza, addebitando cifre maggiorate.
Stando a quanto scrive Fanpage, alcune pompe funebri operanti in Lombardia avrebbero approfittato della situazione di emergenza per far pagare i propri servizi con prezzi maggiorati.
Uno dei comuni protagonisti di questa triste vicenda è Seriate, in provincia di Bergamo. Fanpage ha intervistato il sindaco della città, Cristian Vezzoli, e un cittadino seriatese, Andrea, che ha perso il padre nel mese di marzo a causa del COVID-19.
Proprio a marzo, nel pieno dell’emergenza, molte pompe funebri della Bergamasca erano oberate di lavoro e in alcuni casi non sono riuscite ad accontentare (almeno non nei tempi ‘normali’) tutte le richieste dei parenti delle vittime.
Proprio la situazione caotica, la fretta e la disperazione di chi piange un caro da solo/a hanno spinto qualche imprenditore a provare truffe di vario genere ai danni dei cittadini colpiti da lutto.
Il sindaco Vezzoli ha spiegato a Fanpage che in certi casi le tariffe standard sono passate da 400 a 600 o 700 euro senza una motivazione valida. Altre volte le pompe funebri avrebbero aggiunto alla fattura anche le spese di trasporto, quando le salme erano state portate via gratuitamente dall’Esercito o dai carabinieri.
Altre volte ancora è stato addebitato anche il servizio funebre completo, ma “la messa non c’è mai stata e l’accompagnamento al cimitero è stato immediato”, sottolinea il primo cittadino di Seriate.
Andrea, uno dei cittadini seriatesi che ha parlato con Fanpage, è stato vittima di un raggiro: “Mi hanno fatto pagare 200 euro per il trasporto e il ritiro ceneri in cremazione” ma il servizio era stato offerto dall’Esercito. L’uomo ha perso il padre verso metà marzo.
Andrea ha quindi contattato l’agenzia, che ha prontamente risposto che “c’era stato un errore” e che “la cifra gli sarebbe stata prontamente restituita”. Anche la cremazione, costatagli 700 euro, in tempi normali veniva fatta pagare circa 540 euro.
“Trovo assurdo speculare su queste cose” dichiara Andrea, che si chiede quante altre persone abbiano subìto truffe simili ma non ci abbiano fatto caso. “Questi sono sciacalli e quello che hanno fatto è vergognoso”, conclude.
Amo camminare in montagna e la scrittura perché si assomigliano. Sono due attività solitarie, che ti costringono a imparare a stare bene con te stessa.
Cosa ne pensi?