Laura Pausini e la gelosia per Paolo Carta: "Se qualcuna lo guarda ammiccante..."

I due si sono sposati a marzo 2023 a 18 anni di distanza da quando si sono innamorati, ora la cantante ha voluto spiegare perché abbiano aspettato così tanto per pronunciare il fatidico sì.

Il 2023 è destinato a restare impresso nella mente di Laura Pausini, che a marzo è convolata a nozze con Paolo Carta, suo compagno da diciotto anni. I due hanno voluto rendere noto di essersi uniti in matrimonio solo a fatto ormai compiuto, decidendo di voler vivere un momento così speciale insieme alle persone a loro più care.

A distanza di qualche mese, la cantante ha voluto spiegare perché lei e il marito abbiano deciso di attendere così tanto: “Mi sono sposata dopo 18 anni perché ho capito che ognuno di noi ha la propria individualità – ha detto in un’intervista a Repubblica Lasciandoci liberi di essere chi siamo preserviamo il rapporto. I miei amici sono allucinati perché ci guardiamo come se fossimo fidanzatini. Tra noi c’è amore, passione, fiducia e rispetto delle libertà reciproche”.

Chi pensa che il tempo trascorso insieme possa avere diminuito la sua gelosia è costretto a ricredersi, la cantante non ha timore di ammetterlo: “I primi anni ero molto gelosa. Oddio, sono gelosa anche oggi se qualcuno lo guarda in maniera ammiccante”.

Nonostante sia famosissima anche all’estero, Laura Pausini non ritiene di essere cambiata nel modo in cui gestisce il successo: “La Laura che prende l’aereo è la stessa che prendeva il treno delle 7.30 a Solarolo e ora ha quasi 50 anni. Non sono più solo italiana, non sono più solo mia. Non penso mai a me come a una star, non sognavo di diventare famosa. Non avevo mai visto una donna fare pianobar, si figuri se pensavo che sarei andata a Sanremo o all’Olympia di Parigi o al Madison Square Garden di New York. Vivo la contraddizione. Aspiro a essere naturale dentro una vita che di semplice non ha niente”.

Anzi, l’artista non dimentica di riconoscere quanto sia stato importante Pippo Baudo nella sua carriera: “Il 27 febbraio 1993 a Sanremo all’Ariston c’era il direttore di una radio importante in Olanda che si innamorò de ‘La Solitudine’, si informò: ‘Chi è? È della Warner, lavoriamoci’ – ha raccontato ancora Laura Pausini -. Bisognava impegnarsi ed essere disciplinati. Vogliamo dirla tutta? Se non ci fosse stato Pippo Baudo che sceglieva ‘La solitudine’, non sarei qui. Da direttore artistico ti seguiva passo dopo passo: alle prove era lì a darti consigli: ‘La devi cantare più convinta’. Credeva in noi”.

Nel suo nuovo album l’interprete è orgogliosa di avere inserito un brano cantato anche da sua figlia Paola Carta, anche se si è trattato di una scelta nata quasi per caso: “Avevo pensato di fargliela trovare come sorpresa il giorno dell’uscita dell’album. L’ho cantata di notte, ho lo studio di registrazione in casa, lei è scesa e ha insistito per cantarla. Le ho messo le cuffie, ha cantato sul ritornello dov’era registrata la mia voce, in italiano e in spagnolo. Pensavo di tenerla per noi, ma il mio manager mi ha detto di lasciarla. È una delle canzoni più vere della mia carriera”.

Non poteva mancare un accenno a un traguardo che lei raggiungerà il 16 maggio 2024, giorno in cui compirà 50 anni:Per me è un rompimento di cavolo. Spero di diventare come le persone che arrivano a un traguardo serene. In questo momento mi dà solo fastidio, non so neanche se festeggerò. Il periodo più bello della mia vita è stato dai 39 ai 43 anni, con Paola piccola” – ha concluso.

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