Laura Pausini ha sposato Paolo Carta mercoledì 22 marzo 2023 sorprendendo tutti nel momento in cui ha diffuso lei stessa le prime foto dal suo profilo Instagram. Non c’erano dubbi sulla volontà dei due di unirsi in matrimonio dopo la diffusione delle pubblicazioni, ma entrambi avevano deciso di non rivelare quale fosse la data prevista. Come spesso capita in questi casi, c’è sempre grande curiosità sulla scelta non solo della location, ma anche degli abiti e soprattutto delle fedi, ritenute da sempre il simbolo di questo momento.

Per quanto riguarda gli anelli, la cantante ha voluto puntare su uno stile che può essere definito un mix tra semplicità e anticonformismo, che la rispecchiano particolarmente. A differenza quindi di chi è indeciso tra oro giallo, bianco o rosa, lei ha infatti preferito il nero.

Si tratta di una tonalità che raramente viene associata alle nozze, ma della particolare scelta ha parlato la stessa cantante, ospite di Radio Deejay, consapevole di come questa possa essere considerata un’idea poco convenzionale in Italia: “Abbiamo sempre saputo che le volevamo così, ma è stato difficilissimo trovarle. Le abbiamo comprate su Internet“, ha spiegato Pausini.

A quel punto il conduttore ha chiesto all’artista se avesse deciso insieme a Carta di incidere qualche frase particolare o i loro nomi sulle fedi, ma anche su questo le ha voluto discostarsi dalle abitudini di molti: il modello è decisamente senza fronzoli e senza alcuna scritta all’interno.

Per quanto riguarda il materiale, invece, queste vere sono in genere in titanio, considerato di buon auspicio per l’amore e il rapporto coniugale. Già nell’antichità erano diverse le popolazioni che le amavano, mentre oggi stanno diventando di tendenza tra i giovani perché ritenute più rare e leggere.

Nemmeno gli invitati, circa 60 tra parenti e amici, erano a conoscenza di quello che è poi accaduto quel giorno: “Volevamo una cosa molto intima. L’abbiamo fatto principalmente per nostra figlia, che da sempre ci chiede perché non siamo sposati. Io feci anche una canzone che si chiamava ‘Il nostro amore quotidiano’ , che finiva con una frase in cui dicevo  ‘il nostro amore non è un documento e per amarci non ci servirà’. Non avevo bisogno di una firma, so bene cosa provo e cosa abbiamo costruito, ma ci sono tanti aspetti burocratici, che necessitano di un’impronta legale” ha concluso.

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