Le donne leggono e scrivono di più: l’indagine presentata a Tempo di Libri

Un’indagine presentata a Tempo di Libri rivela che la lettura è sempre più al femminile: legge il 71% delle donne e il 59% degli uomini tra i 14 e i 75 anni, in aumento anche la percentuale di scrittrici e il peso delle donne nei ruoli dirigenziali nell’editoria.

Le ragazze e le donne italiane leggono di più e tra queste sono in aumento anche quelle che si occupano di scrittura nella propria professione. Il mondo dell’editoria e della lettura è sempre più rosa e femminile nella situazione fotografata dall’indagine di Tempo di Libri, Fiera internazionale dell’editoria in corso a Fieramilanocity, a Milano.

Una ricerca sul ruolo femminile rispetto agli snodi di lettura, scrittura, ruoli occupati nella filiera editoriale e sui consumi editoriali. Una vera e propria istantanea sul mondo dei libri di oggi e di domani che rivela le donne leggono più degli uomini: in media 8 tra libri, e-book e audiolibri in un anno, rispetto ai 6,9 degli uomini.  Il libro rimane il dispositivo preferito dal 62% delle donne rispetto a supporti come e-book e audiolibri.

La rivoluzione femminile nella lettura è su tutta la linea, leggono di più in tutte le fasce d’età: tra i 18-24 anni legge il 91% delle donne e l’81% degli uomini. Le differenze si allargano a valori che sfiorano i 20 punti di differenza tra i 45-54 anni dove all’84% di donne che dichiara di aver letto (libri, ebook, audiolibri) corrisponde il 67% dei maschi e tra i 65-74 anni con il 44% delle lettrici e il 26% dei lettori. L’unica fascia d’età in cui i maschi leggono di più è tra i 15-17 anni: sono l’89% contro l’85% delle ragazze. I dati sono stati elaborati da Aie-Pepe Research.

Dalla lettura alla scrittura, cresce la percentuale di scrittrici in Italia ma il numero degli autori resta decisamente superiore: nel 2017 le autrici sono il 38,3% del totale mentre nel 2005 erano il 29,7%. Circa 4 autori su dieci sono donne, con un trend in crescita.

Sono sempre di più anche le donne che ricoprono cariche di responsabilità nei ruoli dirigenziali dell’editoria. Su questo dato Ricardo Franco Levi dell’Associazione Editori Italiani dice:

Ad esse si aggiungono poi quelle che troviamo – a vari livelli – in libreria o in biblioteca e in tutta la filiera editoriale: traduttrici, grafiche, responsabili della comunicazione. Nelle posizioni in ingresso – chi frequenta i vari master – c’è anche qui una percentuale maggiore di ragazze, il cui peso finirà per proiettarsi nei prossimi anni sugli organigrammi futuri. Lo stesso lo vediamo nella scrittura. Così come lo vediamo, dagli anni Ottanta, nella lettura. È in quegli anni che abbiamo assistito allo storico sorpasso: più ragazze, e donne entrano nei processi educativi della scuola dell’obbligo, poi nell’università e quindi nel lavoro. E più bambine, ragazze, donne si avvicinano ai libri ed entrano in libreria. Leggo questi dati come una conferma: la stretta relazione tra crescita sociale degli individui – le donne in questo caso – la lettura di libri, ebook, maggiori consumi culturali e la possibilità di sfruttare meglio gli ascensori sociali. Come Paese in cui l’innovazione diventa una qualità centrale per competere sui mercati interni e internazionali il fatto che leggere sia «donna» è un dato che apre alla speranza. E dovrebbe far riflettere  i colleghi uomini.

La lettura e la scrittura formano lo spirito critico di cui c’è sempre più bisogno per essere cittadini in un mondo tempestato da bufale e fake news.

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