Il 15 settembre 2021 è un giorno di festa per la Casa Real de España: Letizia Ortiz, certamente la regina più atipica delle monarchie europee, compie quarantanove anni. Ex giornalista, impegnata nella lotta per la difesa dei diritti delle donne, non perde occasione di parlane nei suoi discorsi pubblici. Declinando sempre al femminile anche argomenti sport, lavoro, discriminazioni. Tanto da essersi guadagnata l’appellativo di “regina femminista“, nonostante molti dei suoi detrattori lo utilizzino in senso negativo. Sono in molti, infatti, a chiedersi se sia lecito affiancare un aggettivo così denso di significato ad un membro della Casa Reale, che non è sicuramente uno dei migliori esempi di parità (ad esempio, un uomo ha sempre il diritto di superare una donna nella successione al trono). Anche perché, l’unica donna che fa parte del suo entourage è la sua stilista.

Nonostante tutto, nel 2019 l’Osservatorio spagnolo contro la violenza di genere ha premiato la regina come la figura più autorevole nella lotta a questo problema. Anche in questo caso non sono mancate le critiche, in particolare da associazioni femministe secondo le quali ci sono donne che lavorano in prima linea su questo fronte e che sarebbero state più meritevoli di ricevere il premio promosso dal Consejo General del Poder Judicial (CGPJ). Che ha però precisato che il motivo principale per cui il riconoscimento è stato conferito alla regina Letizia è la visibilità che può dare alla causa, essendo una donna così influente a livello internazionale.

L’interesse da lei dimostrato per le tematiche di genere è stato anche oggetto di uno studio dell’Università Rey Juan Carlos di Palma Peña. Prendendo in esame tutti i discorsi pubblici che ha tenuto durante gli anni di regno del marito Felipe VI, emerge come Letizia abbia contribuito ad aumentare notevolmente la visibilità delle tematiche legate al femminismo.

Il dibattito è ancora aperto, ma quello che è certo è che Letizia di Spagna è, tra i membri delle famiglie reali europee, quella che più si espone su questi temi. Se le “colleghe” di altri Paesi, come Máxima Zorreguieta (regina consorte dei Paesi Bassi), Kate Middleton o Camilla Parker Bowls si limitano a discorsi o gesti di rappresentanza, lei ne fa una vera e propria missione.

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