Dopo l’approvazione della legge Cirinnà e dopo che lo Stato Italiano ha riconosciuto per la prima volta le unioni civili tra persone dello stesso sesso, anche la Chiesa (almeno una parte) ha deciso di correre ai ripari con vere e proprie lezioni di fedeltà per i gay, come scrive il Corriere.it. A portare avanti questo progetto è don Gianluca Carrega che, a Torino, è l’unico in Italia ad essere stato incaricato dalla Diocesi a seguire le persone lesbiche ed omosessuali subito dopo l’entrata in vigore della Cirinnà. Dal momento che la Chiesa per loro non può riservare corsi di preparazione al matrimonio (come avviene con le coppie etero che vengono preparate al giorno del sì), sono stati predisposti corsi ad hoc.

“A noi interessa che proseguano il loro cammino di fede e che si domandino che cosa vuol dire condividere la propria esistenza alla luce del Vangelo” ha spiegato don Gianluca Carrega. Prima di tutto, dunque, come avviene per le coppie etero, c’è la fedeltà, una sorta di patto di reciproco rispetto. Punto dolente è, invece, il rapporto tra omosessuali e famiglia, come spiega il prete:

“Non è sufficiente essere credenti per capire e accogliere figli gay. Anche loro hanno bisogno di essere accompagnati in un percorso che faccia loro capire di non essere di fronte a una tragedia. Durante i nostri incontri alcuni accettano di portare la loro testimonianza ad altri genitori che si trovano in una situazione analoga e che hanno difficoltà ad accettarla”.

Dunque nessuna colpevolizzazione, anzi. E, ancora, prosegue don Carrega:

“Quello della fedeltà non è l’unico aspetto che affrontiamo. Gli altri riguardano le relazioni con gli altri, all’interno della famiglia e nella società. A noi interessa che ciascuno abbia coscienza di quello che è e che non smarrisca la fede”

Dopo questi corsi le coppie omosessuali restano in chiesa, assicura, “esattamente come tutte le altre coppie eterosessuali”.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!