Si trova a Salerno la prima maestra in Italia con diploma magistrale licenziata. A metterlo nero su bianco – come riportano le principali testate giornalistiche – è la Corte di Appello di Salerno che adesso fa letteralmente tremare tutte le maestre diplomate escluse dalle graduatorie ad esaurimento (Gae). Secondo i giudici, dunque, la maestra salernitana protagonista – suo malgrado – di questa storia non ha più i requisiti per restare nelle graduatorie dei precari storici: liste in cui era era entrata tre anni fa con una sentenza di primo grado in suo favore, emessa in quel caso dal giudice del lavoro. Ora la situazione si ribalta. Un precedente che non fa di certo piacere al mondo dei docenti, soprattutto a quelle maestre con diploma magistrale.

Il risultato di questa sentenza è che la maestra perde non solo il diritto di restare in Gae ma anche l’immissione in ruolo che aveva ottenuto a settembre 2017. Entrata in Gae, è stata cacciata dopo aver superato il primo anno di prova. Una situazione che non è passata inosservata e che sta facendo discutere anche perché il Governo ha inserito un provvedimento per congelare per 120 giorni le maestre diplomate già assunte un anno fa dopo lo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento (Gae). “Per l’effetto, è risolto con effetti immediati il rapporto di lavoro instaurato” scrive l’ufficio scolastico provinciale che ha dato esecuzione alla sentenza emessa dalla Corte d’Appello. Toccherà al dirigente scolastico della scuola in cui è in servizio l’insegnante doversi occupare della risoluzione del suo contratto di lavoro. Il benservito.

La maestra in questione, cacciata dalla Gae e poi licenziata, è stata in servizio presso il circolo didattico di Giffoni Valle Piana dove ha svolto il primo anno di prova; ha superato i colloqui e infine prodotto una relazione sotto la supervisione di un tutor. E ora? Licenziata.

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