L'Italia è (quasi tutta) zona gialla: cosa possiamo e non possiamo fare
Quasi tutti Italia torna in zona gialla. Ma attenzione: non è un "libera tutti", e bisogna tenere alta la guardia.
Quasi tutti Italia torna in zona gialla. Ma attenzione: non è un "libera tutti", e bisogna tenere alta la guardia.
Dal 1° febbraio quasi tutta l’Italia torna a tingersi di giallo: rimangono infatti in zona arancione solo Sicilia, Sardegna, Puglia, Umbria e Provincia di Bolzano.
Il ritorno alla fascia gialla non significa, però, anche ritorno alla “normalità”, quella, almeno, conosciuta prima che scoppiasse la pandemia mondiale di Covid e che ha illusoriamente caratterizzato anche l’estate 2020; il monito è lanciato dal Ministro della Salute Speranza e dal coordinatore del Cts Agostino Miozzo, che invitano gli italiani a mantenere comportamenti corretti e a rispettare le regole imposte dall’emergenza sanitaria.
Zona gialla non significa scampato pericolo – ha ricordato Speranza – Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane.
Miozzo gli fa eco, spiegando come esista un rischio “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili”. La parola d’ordine, dunque, è evitare un estate-bis, quando tutti abbiamo allentato la guardia, ritrovandoci poi nel periodo compreso tra ottobre e dicembre alle prese con un nuovo lockdown, anche se non integrale come successo a marzo.
Nonostante le raccomandazioni, però, alcune delle città che fino a ieri si trovavano in zona arancione hanno cominciato a riempirsi prima ancora che scattasse il passaggio al giallo (cosa comunque consentita dalle restrizioni se tali spostamenti sono stati fatti all’interno del comune); è il caso di Roma, Milano, Napoli e Torino, con via del Corso, Navigli, Vomero e Lungo Po inondati da una fiumana umana, complice anche il bel tempo che ha regalato un weekend di sole in buona parte dell’Italia.
Per evitare brutte sorprese nelle prossime settimane – l’Rt da qualche giorno si è attestato allo 0,84 – occorreranno buon senso e spirito civico; certo la zona gialla consente qualche possibilità in più, ma ci sono ancora diverse regole da rispettare: ecco cosa possiamo e non possiamo fare in questa situazione.
Deve ovviamente essere ancora indossata la mascherina, sia all’aperto che al chiuso, e devono essere evitati gli assembramenti. Permane anche il coprifuoco dalle 22 alle 5, e l’impossibilità quindi di viaggiare in notturna, fatte salve le eccezioni per motivi di necessità o di lavoro.
Rimangono interdetti gli spostamenti tra regioni, anche se entrambe sono in zona gialla, e lo resteranno almeno fino al 15 febbraio (anche se non è escluso che il divieto possa essere prorogato); sono concesse le visite a parenti o amici, all’interno della stessa regione o provincia autonoma, una volta al giorno, massimo in due e con figli minori di 14 anni, soggetti fragili o non autosufficienti al seguito. Chiaramente il rientro è sempre previsto per le ore 22.
Tornano ad aprirsi per le consumazioni in loco ristoranti e bar, ma solo fino alle 18, poi si passa al servizio a domicilio e all’asporto, fino a quando scatta il coprifuoco. Per gli esercenti la cui attività principale prevede bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande dopo le 18 scatta il divieto di asporto. Come accadeva in zona arancione, dopo quell’ora non si può più consumare nelle vicinanze del locale.
Via libera anche alle aperture dei negozi, da lunedì a venerdì, mentre nei festivi e prefestivi restano in vigore le limitazioni riguardanti i centri commerciali, dove sono aperti solo tabacchi, edicole, farmacie e negozi di generi alimentari.
Nei negozi più piccoli di 40 mq si entra uno alla volta.
Ancora ferme palestre, piscine, centri termali e centri benessere, eccezion fatta per gli stabilimenti che praticano attività riabilitative o terapeutiche o per gli allenamenti di atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni o eventi riconosciuti di rilevanza nazionale dal CONI o dal CIP. Ok invece i centri sportivi all’aperto. Sì anche all’attività motoria, sempre mantenendo i 2 metri di distanza dalle altre persone.
Aperti anche musei e mostre, ma solo nei giorni feriali; obbligo di mascherina e ingressi contingentati per i visitatori.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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