Sarah Everard, ergastolo all’agente che la stuprò e uccise. Le parole della madre

Condannato all'ergastolo Wayne Couzens, il poliziotto che rapì, stuprò e uccise Sarah Everard nel marzo del 2021. Dopo la sentenza, la madre di lei ha rilasciato una dichiartazione molto toccante.

Wayne Couzens è stato condannato all’ergastolo: lo ha deciso il tribunale londinese dell’Old Bailey, che ha quindi inflitto la massima pena all’agente della Polizia Metropolitana di Londra per il rapimento, lo stupro e l’uccisione della trentatreenne Sarah Everard, avvenuti lo scorso 4 marzo.

Nell’udienza dell’8 giugno Couzens si era dichiarato colpevole del rapimento e dello stupro, mentre a luglio aveva ammesso anche l’omicidio della ragazza, scomparsa dal quartiere di Clapham lo scorso 3 marzo. La decisione è arrivata da poche ore, dopo un’ennesima udienza, durata due giorni, durante la quale è emerso anche come Couzens avrebbe inscenato un falso provvedimento di fermo, esibendo il tesserino di Scotland Yard, per una presunta violazione delle norme anti Covid allora in vigore, per poter bloccare Sarah.

La morte di Sarah ha sconvolto e indignato l’opinione pubblica britannica, puntando di nuovo l’accento sulla questione della sicurezza per le donne che girano di notte da sole, anche perché non era la prima volta che Couzens veniva accusato di comportamenti impropri, anche se fino a quel momento non c’era mai stata nessuna incriminazione nei suoi confronti.

Sarah, dopo essere stata fermata mentre rincasava con la scusa della violazione delle norme anti-Covid, è stata arrestata alle 21:34, e condotta pochi minuti dopo in una zona rurale sull’auto a noleggio del poliziotto, che lì l’ha violentata. Il procuratore, Tom Little, ha affermato che Couzens ha preso il cellulare di Sarah rimuovendo la scheda SIM, che ha cercato di distruggere, prima di lanciare il telefono in un canale di Sandwich, dove è stato successivamente recuperato da un sommozzatore.

Everard sarebbe infine morta verso le 2:30 del mattino, strangolata con la cintura della polizia di Couzens.  Il suo corpo è stato poi bruciato a Hoads Wood, nei pressi del piccolo appezzamento di terra di proprietà del poliziotto.

Al rapimento ha assistito una coppia di testimoni che passavano in auto, ma che hanno pensato di stare assistendo semplicemente a un arresto da parte di un poliziotto in borghese. Proprio mentre veniva emessa la condanna nei confronti di Couzens, Susan Everard, madre di Sarah, rilasciava una dichiarazione molto toccante.

Sarah se n’è andata e io ho il cuore spezzato. Era la mia preziosa bambina, la nostra figlia più piccola.

La sensazione di perdita è così grande che è viscerale. E con il dolore arrivano ondate di panico per la consapevolezza di non poterla rivedere. Non potrò mai parlarle, abbracciarla mai più e mai più far parte della sua vita. Abbiamo conservato la sua vestaglia – profuma ancora di lei e io l’abbraccio al posto suo.

Sarah è morta in circostanze orribili. Sono tormentata al pensiero di ciò che ha sopportato.

Lo immagino nella mia mente. Sto attraversando la terribile sequenza degli eventi. Chissà quando si è resa conto di essere in pericolo di vita. Mi chiedo cosa le abbia detto il suo assassino. Quando l’ha strangolata, per quanto tempo è rimasta cosciente, sapendo che sarebbe morta?

È una tortura pensarci. Sarah era ammanettata, incapace di difendersi e non c’era nessuno a salvarla. Ha trascorso le sue ultime ore su questa terra con il peggio dell’umanità.

Ha perso la vita perché Wayne Couzens voleva soddisfare i suoi desideri perversi. È una ragione ridicola, non ha senso; come poteva valutare una vita umana così a buon mercato?

Non riesco a comprenderlo. Fumo di rabbia al solo pensiero. Ha trattato mia figlia come se non fosse niente e l’ha eliminata come se fosse spazzatura.

Se Sarah fosse morta a causa di una malattia, sarebbe stata curata. Avremmo potuto prenderci cura di lei e stare con lei.

Se fosse morta a causa di un incidente, la gente avrebbe cercato di aiutarla – ci sarebbe stata gentilezza.

Ma non c’è conforto da avere, non c’è pensiero consolante nel modo in cui Sarah è morta. Nelle sue ultime ore, ha dovuto affrontare brutalità e terrore, sola con qualcuno intento a farle del male. Il pensiero è insopportabile. Sono ossessionata dall’orrore che ha subito.

Quando Sarah è scomparsa abbiamo sofferto giorni di agonia, senza sapere dove fosse o cosa le fosse successo.

Poi, quando sono stati trovati i resti bruciati di Sarah, abbiamo trascorso due giorni terribili in attesa del test per dimostrare come era morta, temendo che fosse stata data alle fiamme prima di morire: il pensiero era spaventoso.

Bruciare il suo corpo è stato l’ultimo insulto, significava che non avremmo mai più potuto vedere il suo dolce viso e non dirle mai addio.

Le nostre vite non saranno più le stesse. Dovremmo essere una famiglia di cinque persone, ma ora siamo in quattro. La sua morte lascia un abisso spalancato nelle nostre vite che non può essere riempito.

La desidero. Ricordo tutte le cose belle di lei: era premurosa, era divertente. Era intelligente, ma era brava anche nelle cose pratiche. Era una bravissima ballerina. Era una figlia meravigliosa. Era sempre lì per ascoltare, consigliare o semplicemente condividere con me i dettagli della giornata.

Ed era anche una giovane donna di forti principi che sapeva distinguere il bene dal male e che viveva secondo quei valori. Era una brava persona. Aveva uno scopo nella sua vita.

La mia visione della vita è cambiata da quando Sarah è morta: sono più cauta; mi preoccupo di più per gli altri nostri figli. Desidero ardentemente la familiarità e la sicurezza di casa; il resto del mondo ha perso il suo fascino.

È troppo doloroso contemplare un futuro senza Sarah, quindi vivo solo nel qui e ora. Penso sempre a Sarah, ma la mattina e la sera sono particolarmente dolorose.

Al mattino mi sveglio con la terribile realtà che Sarah se n’è andata. La sera, al momento del rapimento, lancio un grido muto: ‘Non salire in macchina, Sarah. Non credergli. Scappa!’.

Sono disgustata dal pensiero di Wayne Couzens e di quello che ha fatto a Sarah. Sono indignata che si sia mascherato da poliziotto per ottenere ciò che voleva.

Sarah voleva sposarsi e avere figli, ora tutto questo è andato. Le ha preso la vita e ha rubato il suo futuro e non avremo mai la gioia di condividere quel futuro con lei.

Ogni giorno arriva e penso che Sarah dovrebbe essere qui, a condurre la sua vita e ad abbracciare nuove esperienze. Aveva tanti anni davanti a sé. Non so come qualcuno possa essere così crudele da togliere la vita a mia figlia. Quello che so è che Sarah non sarà mai dimenticata ed è ricordata con amore sconfinato. Mi aggrappo ai ricordi di Sarah, li tengo stretti per tenerli al sicuro.

L’altra notte ho sognato che Sarah appariva in casa. Nel mio sogno la tenevo stretta e potevo sentirla fisicamente. Jeremy era lì, la confortavamo dicendo: ‘Va tutto bene Sarah, va tutto bene’.

Darei qualsiasi cosa per stringerla ancora una volta; spero di sognarla di nuovo.

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