Regina delle trasgressioni e delle provocazioni, Madonna ha un conto aperto da sempre con la censura, che mal digerisce il parlare apertamente e liberamente di sesso dell’icona pop, i riferimenti all’erotismo e, in generale, la libertà di espressione del suo corpo.

Ma la star sessantatreenne non ha certo intenzione di mollare la presa, e all’ennesima censura, questa volta messa in atto da Instagram, è insorta, ripostando le foto che erano state rimosse dal suo profilo perché giudicate troppo “hard”.

Certamente in quegli scatti Madonna è decisamente sexy e provocante, sfoggiando calze a rete, un paio di stiletti Loboutin e un reggiseno che lascia intravedere il capezzolo. E proprio questa sarebbe la causa del ban delle foto perché, come abbiamo ampiamente capito, il social network ha notoriamente un problema con i capezzoli femminili.

Madonna però, come detto, ha deciso di ribellarsi alle regole di Instagram, ha ripubblicato le foto, coprendo il capezzolo con una stellina, e ha scritto una caption molto polemica.

Sto ripostando delle fotografie che Instagram ha tolto senza preavviso o notifica – scrive la pop star – La ragione che hanno dato al mio management, che non gestisce il mio account, è che si vedeva una piccola porzione del mio capezzolo. È ancora stupefacente per me pensare che viviamo in una cultura che permette di mostrare ogni centimetro del corpo di una donna, tranne un capezzolo. Come se fosse l’unica parte dell’anatomia femminile che può essere sessualizzata.

Il capezzolo che nutre il bambino! Un capezzolo maschile non può essere vissuto come erotico?! E che dire del culo di una donna che non è mai censurato da nessuna parte. Ringrazio di essere riuscita a mantenere la mia sanità mentale attraverso quattro decenni di censura… Sessismo… Discriminazione sull’età e misoginia. Perfettamente in linea con le bugie a cui siamo stati educati a credere sui pellegrini che spezzavano pacificamente il pane con gli indiani nativi americani quando sono sbarcati a Plymouth Rock! Dio benedica l’America.

Madonna è come sempre schietta e diretta, ma effettivamente il problema posto è quello che si chiedono davvero molte persone: perché il capezzolo femminile viene immediatamente associato a sessualizzazione, e quindi censurato, quando in realtà è perfettamente identico a quello maschile? E altri parti del corpo altrettanto “sessualizzabili” invece no? A questo, però, dagli alti piani di Instagram & co. non hanno ancora saputo rispondere.

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