La scrittrice, blogger, drammaturga e critica letteraria Michela Murgia, 49 anni, ha condiviso sui social il suo stato di salute, dichiarando di aver iniziato l’anno in terapia intensiva.

Con un post condiviso su Facebook e su Instagram, Michela Murgia, autrice di Accabadora (con cui ha vinto i premi Campiello, Dessì e SuperMondello) e dei bestseller Morgana (2019), Istruzioni per diventare fascisti (2018) e Stai Zitta (2021), ha voluto coinvolgere nella sfera privata della sua vita i suoi numerosi fan, dichiarando di trovarsi attualmente in terapia intensiva per curare la sua malattia. Michela Murgia ha scritto quanto sia stato incoraggiante per lei leggere i commenti dei suoi followers, che sono rimasti delusi dalla cancellazione delle sue date e degli spettacoli, facendola “sentire meno sola“.

Anche io sognavo di iniziare l’anno nei teatri… invece l’ho iniziato dalla terapia intensiva, a cui sta seguendo una cura lenta che richiederà ritmi molto diversi da quelli a cui ho sempre vissuto“, ha scritto Michela Murgia nel post, aggiungendo che farà tutto ciò che potrà per continuare il suo lavoro, anche mentre affronta la malattia, e che condividerà come sempre ogni pezzo di lei e della sua vita, compreso il suo percorso di guarigione.

Nella foto una siringa, delle pillole di diversi colori e una maschera per l’ossigeno posati su un tavolo. Michela Murgia, che aveva combattuto contro un tumore nel 2014 e che ha subito, a inizio gennaio, un intervento di chirurgia toracica all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, non ha specificato di quale malattia si tratti.

L’autrice ha comunque fatto sapere che, per via delle cure e del suo stato, alcuni spostamenti troppo faticosi o impegni particolarmente gravosi saranno fuori dalla sua portata. Anche se non ha specificato niente, Michela Murgia non vuole trattare la sua malattia come “un oscuro segreto”, di cui vergognarsi. “Ammalarsi è normale, curarsi è normale“, si legge nel suo potente post, che pone l’accento su come una malattia faccia parte della vita e come tale non vada trattata da tabù.

La scrittrice ha concluso ponendo una nota positiva sulla sua situazione, invitando tutti a essere incoraggiati, perché anche se le cose non torneranno come prima, forse, potrebbero persino migliorare.

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