Martha Place, nata Martha “Mattie” Garretson, nacque il 18 settembre 1849 nel New Jersey. È stata la prima donna a morire sulla sedia elettrica in America, benché, come vedremo meglio in seguito, non sia stata la prima ad essere formalmente condannata.

La sua vicenda colpì molto perché, nonostante l’atrocità del crimine da lei commesso, l’opinione pubblica si mostrò contraria alla sua elettroesecuzione, di fatto avvenuta nel marzo 1899, dopo che il governatore dello stato di New York, Theodore Roosevelt, le negò la grazia.

La donna fu incriminata per l’omicidio della sua figliastra, Ida, di soli 17 anni, e per il tentato omicidio del padre di quest’ultima, e suo marito, William Place.

La donna si trasferì dal New Jersey a Brooklyn, presso la casa di Place, per lavorare come governante. Aveva alle spalle un matrimonio finito male e un figlio, che lasciò alle cure dello zio. Stando a quanto riporta il fratello, Place fu colpita alla testa da una slitta all’età di 23 anni e questo, a suo dire, la lasciò mentalmente instabile.
Una volta giunta nella dimora di William Place, iniziò con lui una relazione amorosa, che portò nel 1893 al matrimonio. L’uomo aveva avuto in prime nozze la figlia Ida, di cui la donna si mostrò sin da subito molto gelosa, un sentimento che col tempo diventò qualcosa di patologico.

L’omicidio

La sera del 7 febbraio 1898, dopo l’ennesimo litigio, Martha attaccò brutalmente la giovane, gettandole dell’acido negli occhi.
Mentre Ida si copriva gli occhi dal dolore, riceveva dalla donna un colpo di ascia che la fece cadere a terra. Place finì poi la giovane, soffocandola con dei cuscini.

Quando William Place rincasò, fu colpito dalla moglie con l’ascia, e, nonostante fosse ferito al cranio, riuscì comunque a scappare e a chiamare la polizia. Martha Place fu ricoverata in ospedale e arrestata.

Durante il processo, che portò alla sua condanna, William fu un testimone chiave contro di lei, che inizialmente si era dichiarata innocente. La donna venne dichiarata colpevole il 12 giugno 1898, su di lei pesò la condanna di morte.

La sentenza

Come accennato, l’esecuzione di Martha Place ha causato particolari controversie, non solo per il fatto di essere una donna, ma anche per il modo in cui è morta.

Dal 1887, infatti, quando morì Roxalana Druse, l’ultima donna ad essere impiccata nello stato di New York, nessun’altra donna era stata giustiziata. La sua esecuzione mal riuscita aveva portato i governatori e le corti d’appello a sostituire l’impiccagione con la sedia elettrica. Era il 1889. Ma da quel momento tutte le donne condannate erano state graziate.

Due donne, prima di Martha, erano state condannate alla sedia elettrica, ma nessuna delle due l’aveva poi subìta. La prima fu la serial killer Lizzie Halliday, condannata il 21 giugno 1894, la cui sentenza fu poi commutata nel trasferimento a vita in un manicomio; mentre la seconda fu Maria Barbella, condannata nel 1895 per aver tagliato la gola all’amante con un rasoio. La donna venne poi assolta perché dichiarò di essere stata violentata dall’amante.

Martha, però, non venne risparmiata. Fu infatti lei la prima donna in America a morire sulla sedia elettrica.

Al governatore dello stato di New York, Theodore Roosevelt, venne chiesto di commutare la condanna a morte della donna, ma si rifiutò. Il 15 marzo 1899, cinque giorni prima della prevista esecuzione, motivò così la sua decisione:

L’unico caso di pena capitale che si è verificato dall’inizio del mio mandato di governatore è stato per uxoricidio, e ho rifiutato di prendere in considerazione gli appelli che mi sono stati presentati dopo essermi convinto che l’uomo aveva davvero commesso il fatto ed era sano di mente. In quel caso, una donna era stata uccisa da un uomo, in questo caso, una donna è stata uccisa da un’altra donna. La legge non fa distinzione di sesso in un tale crimine. Questo omicidio è stato di particolare deliberazione e atrocità.

L’esecuzione

Il 20 marzo 1899 Martha Place morì sulla sedia elettrica. Essendo la prima elettroesecuzione di una donna, il boia, Edwin F. Davis, decise di posizionare l’elettrodo della gamba sulla caviglia anziché sul polpaccio, come avveniva abitualmente per gli uomini.

La donna, al momento dell’esecuzione, sedeva silenziosamente sulla sedia con una Bibbia tra le mani mentre i suoi capelli venivano tagliati per poter posizionare l’altro elettrodo sulla testa.

Secondo il resoconto dei testimoni, morì quasi all’istante. A una prima scossa, che le fu fatale, ne fecero seguire una seconda “per sicurezza”.

Martha Place fu sepolta nel lotto del cimitero di famiglia a East Millstone, nel New Jersey, senza osservanze religiose.

Secondo quanto riporta il libro di Denis Brian ‘Sing Sing: The Inside Story of a notorious Prison‘ quella di Martha fu anche la prima elettroesecuzione a cui potè assistere una giornalista donna, Kate Swan, reporter del New York Sun Kate Swan, mandata da Joseph Pulitzer a coprire la storia. Fu però l’unica per un po’ di tempo, fino a quando, nel 1920, un’altra giornalista, Nellie Bly, fu testimone dell’esecuzione di Gordon Fawcett Hamby.

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