Meghan Markle torna a parlare (e a far parlare di sé). Dopo mesi di silenzio, seguiti all’abbandono della Royal Family e al trasferimento prima in Canada, poi a Los Angeles, la duchessa di Sussex ha fatto un intervento molto sentito nel corso del convegno online di Girl Up, l’organizzazione ideata nel 2010 dalla Fondazione delle Nazioni Unite che promuove l’uguaglianza di genere, e fino a ora ha lavorato con più di sessantamila ragazze in tutto il mondo.

Meghan ha tenuto un discorso, via video, parlando di uno degli argomenti che le sta più a cuore, i diritti femminili, rivolgendosi direttamente a milioni di donne per invitarle a prendere le proprie scelte in maniera libera e senza pentimenti. L’ex attrice, che è una fervente sostenitrice del femminismo fin da ragazzina, non poteva non prendere parte a un evento che ha visto la partecipazione, fra le altre, anche di Priyanka Chopra e dell’ex First Lady americana Michelle Obama, ma c’è più d’uno che giura che la Markle abbia “approfittato” del  Girl Up Global Leadership Summit per levarsi anche qualche sassolino dalla scarpa.

Alcune frasi del suo discorso, infatti, sembrano proprio riferirsi al suo recente passato, alle vicissitudini con la famiglia del marito Harry e alla decisione di rinunciare ai titoli reali per inseguire il sogno di una vita indipendente in un altro continente.

Nella vita ci saranno sempre voci negative, a volte quelle voci diventeranno un rumore assordante – ha affermato la Duchessa – Dovete alzare la voce per affogare quel rumore. Perché solo di questo si tratta: rumore. Però la vostra è la voce della verità. E deve essere più forte. Non smettete mai di fare pressione, di sfidare gli altri. Metteteli a disagio. Perché solo in quel disagio si creano le condizioni per il cambiamento. Non basta credere nell’uguaglianza. Bisogna lavorarci ogni giorno. Anche quando è difficile.

Non abbiate paura di fare ciò che è giusto, anche se si tratta di scelte impopolari, mai fatte prima, che spaventano gli altri e persino voi stesse. Spesso la paura ci blocca. Ma bisogna superarla. La parte più difficile, è stato così anche per me, è far seguire le convinzioni con le azioni. A volte ci si sente sopraffatte, lo so. Ma vi giuro che poi, quando vi guarderete indietro, capirete di aver fatto la scelta giusta.

Il riferimento sembra essere proprio alla scelta presa all’inizio del 2020, che ha fatto letteralmente crollare Meghan nella classifica dei reali più graditi e ha, ovviamente, dato nuovo credito ai pettegolezzi che l’hanno dipinta come un’arrampicatrice sociale in guerra aperta con la cognata, Kate Middleton.

Di certo, Meghan non ha mai nascosto di non essersi sentita tutelata durante la sua gravidanza, quando la stampa scandalistica britannica non ha perso occasione per darle addosso, e nessuno, all’interno della Royal Family, è andato in sua difesa; è, questa, una cosa che del resto anche Harry aveva esplicitamente detto, spiegando che non voleva che a sua moglie fosse riservato lo stesso destino della madre, Lady Diana.

Indipendentemente dal fatto che il suo discorso avesse un “destinatario” o meno, le parole di Meghan rimangono comunque molto potenti, e sono un vero invito alla disobbedienza civile e all’autodeterminazione. È necessario infatti un cambio culturale che permetta alle donne di liberarsi dalla sindrome della brava bambina, per imparare il valore della rabbia e smettere di preoccuparsi di mettere a proprio agio gli altri.

Ciò non significa fare un elogio alla prepotenza, bensì permettere alle donne la stessa libertà che hanno gli uomini: quella di autodeterminarsi senza l’incombenza di risultare perennemente “simpatiche”, “carine”, “a modo”.

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