Costretto a convivere con il morbo di Parkinson da quando doveva ancora compiere 30 anni, Michael J. Fox torna a parlare della malattia e di come questa gli abbia cambiato la vita. Seduto accanto alla moglie, Tracy Pollan, nel corso della presentazione del suo documentario biografico STILL: la storia di Michael J. Fox, l’attore ha risposto con sincerità e franchezza alle risposte dei fan accorsi al South by Southwest – SXSW Film & TV Festival 2023.

La pietà è una lieve forma di abuso. Posso dispiacermi per me stesso, ma non ho tempo per questo. Questo è quanto. Devo dare tutto quello che ho, e non è un gioco di parole. Devo fare il meglio che posso. Il Parkinson fa schifo, ma ho avuto una vita fantastica. Non posso che ringraziare per questo.

Questo il toccante racconto dell’attore, diventato celebre per l’interpretazione di Marty McFly nella saga di Ritorno al futuro, e a cui, nel 1991, fu diagnosticata una grave forma del morbo di Parkinson giovanile. Nel corso del Q&A, Michael J. Fox ha spiegato come il docu-film, diretto da Davis Guggenheim e che ripercorre la convivenza con la malattia, sia un gesto di gratitudine verso i suoi fan:

I miei fan mi hanno praticamente dato la vita. Volevo donare a queste persone che hanno fatto così tanto per me il mio tempo e la mia gratitudine. Per me è stato fantastico sentire tutto il vostro affetto. Questo progetto è un resoconto della mia vita pubblica, anche con momenti nostalgici, ma al tempo stesso è un viaggio privato mai visto prima, che non racconta solo la malattia.

Resa pubblica nel 1998, la notizia della malattia sconvolse lo show business e i milioni di fan in tutto il mondo, portando Fox ad abbandonare quasi del tutto le scene nel 2000, anno in cui fondò la Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s research, che nel tempo ha raccolto oltre 450 milioni di dollari per finanziare la ricerca. Nel 2020, l’aggravarsi della malattia portò all’annuncio del ritiro dalle scene, anche se negli ultimi anni è apparso in qualche piccolo cammeo in serie televisive. Nel novembre 2022, l’Accademy gli ha conferito l’Oscar umanitario Jean Hersholt, per il suo impegno nella ricerca.

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