Milly D’Abbraccio: "Ero la pornodiva più moderna. Ora incontro fan selezionati a pagamento"

L’ex attrice hard Milly D’Abbraccio si confessa a Belve: «Nell’hard non ho rivali. I miei film sono i più belli in assoluto del cinema porno italiano».

È stata una delle protagoniste assolute del cinema hard italiano degli anni ’90: Milly D’Abbraccio, pseudonimo di Emilia Cucciniello, ha segnato un’epoca. Ex attrice porno, ma anche attrice di teatro, politica, personaggio televisivo e donna capace di reinventarsi nel tempo, oggi si racconta senza censure nel programma Belve, condotto da Francesca Fagnani.

In un’intervista ricca di rivelazioni, l’attrice rivendica con orgoglio il suo ruolo nell’industria dell’hard:

«Nell’hard non ho rivali. I miei film sono i più belli in assoluto del cinema porno italiano».

Arrivata dopo due icone come Moana Pozzi e Cicciolina, D’Abbraccio spiega di aver saputo distinguersi grazie a un’immagine più aggressiva e attuale:

«Sono arrivata dopo Moana, giunonica, e Cicciolina, con la coroncina in testa. Io ho rotto gli schemi. Ero una pornodiva d’attacco, moderna. Ero completamente diversa da loro, non c’era competizione. Sono un’attrice prestata al porno e mentre le altre non sapevano recitare, io sì».

Una carriera tra cinema e politica

Prima di diventare un nome celebre nel porno italiano, Milly D’Abbraccio aveva già calcato i palcoscenici del cinema e della televisione. Esordì giovanissima in teatro e nel mondo dello spettacolo tradizionale, partecipando anche al concorso Miss Italia nel 1978. Negli anni ’80 approdò alla televisione come soubrette e attrice di fotoromanzi.

La svolta hard arrivò nei primi anni ’90, quando debuttò nel porno con una filmografia che in breve tempo la rese una delle figure più riconoscibili e discusse dell’ambiente. Al culmine del successo, tentò anche la carriera politica, candidandosi prima con il Partito Socialista e successivamente con il Partito dell’Amore e l’Italia dei Valori, senza mai perdere quella cifra provocatoria che l’ha sempre contraddistinta.

Su Moana Pozzi

Parlando di Moana Pozzi, Milly si mostra lucida e critica verso il modo in cui il pubblico ha trattato la collega:

«L’hanno accusata troppe volte in vita e decantata molto da morta. […] Dovevano decantarla di più in vita, non aggredirla».
E aggiunge con consapevolezza:
«Dopo la morte di Moana, sono rimasta io l’ultima pornodiva».

Non manca un riferimento a ciò che avrebbe potuto essere se i social fossero esistiti all’apice della sua carriera:

«Se avessi fatto la pornodiva con Internet sarei diventata planetaria».

Milly D’Abbraccio: amori, crisi e nuove scelte

L’intervista si addentra anche nella sfera privata, dove emergono momenti di fragilità e scoperta.

«Ho amato le persone sbagliate», confessa Milly, che rivela di aver avuto due relazioni importanti con donne, durate complessivamente dieci anni. Una fase che l’ha portata a interrogarsi su sé stessa:
«Mi scoprono lesbica, è strano, non è possibile e sono entrata in crisi. […] La parte sessuale ed erotica con le donne è meglio, ma nella vita sono più pesanti, e ho detto: torno con i maschi».

Il padre scambista

Tra le rivelazioni più inaspettate, anche quella sul padre:

«Era un uomo particolare: è stato uno dei primi scambisti in Italia. […] Evidentemente mi ha trasferito qualche cosa in particolare di erotico, ecco perché mi sono avvicinata al mondo dell’hard».

Oggi, Milly ha lasciato il cinema porno ma continua a vivere un rapporto attivo con la propria sessualità, scegliendo di incontrare uomini selezionati in appuntamenti privati a pagamento.

«Io decido, sono libera. Scelgo io: industriali, avvocati, professionisti di un certo livello».
«Scelgo di incontrare persone al mio livello. Faccio una sorta di casting e scelgo le persone fortunate».

Alla domanda se si definirebbe una escort, risponde senza mezzi termini:

«Diciamo che mi sono addentrata nel mondo delle escort perché ormai il sex symbol nell’immaginario erotico degli uomini non è più la pornodiva».

E conclude con un tocco di ironia e pragmatismo, riferendosi alla possibilità di intraprendere esperienze nel mondo del sadomaso:

«Se pensi che le persone ti pagano, anche 10 mila euro per camminare a quattro zampe, mangiare in una ciotola… e poi ti pagano! Io due pensieri me li faccio, forse quasi quasi!».

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