È morto per difendere la mamma, aggredita dall’ex compagno. Mirko Farci aveva solo 19 anni, e le descrizioni degli amici e degli insegnanti lo dipingono come il classico bravo ragazzo, educato, sorridente.

La sua vita è finita all’alba dell’11 maggio, quando è stato ucciso dal ventinovenne pakistano Masih Shahid, introdottosi nella casa dove il ragazzo viveva con la madre, Paola Piras; l’uomo le ha sferrato quindici fendenti, fino a che Mirko non si è frapposto fra i due, finendo con l’avere la peggio. Shahid non lo ha risparmiato, e lo ha massacrato con diciassette coltellate, mentre la madre, colpita ai reni, al volto, all’addome e alla trachea, lotta ancora tra la vita e la morte all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei.

L’omicidio assurdo di Mirko, sacrificatosi per proteggere la mamma, ha sconvolto Tortolì, paese della provincia nuorese, e ha fatto montare una rabbia incredibile nei concittadini che hanno appreso la notizia, tanto che, durante il trasferimento dalla caserma dei carabinieri del paese, dove è stato effettuato il fermo, a quella della compagnia di Lanusei, Shahid ha rischiato il linciaggio. Piangono, oggi, gli amici e i compagni d Mirko, piangono tutte le persone che lo conoscevano e che non si capacitano di un gesto tanto brutale; una delle sue insegnanti all’istituto professionale Ianas, sul cui muro oggi campeggia un drappo nero, gli ha dedicato un toccante post su Facebook.

Sei stato un alunno meraviglioso e non sono parole di convenienza, sono tutte vere, buono gentile, sempre sorridente e...

Pubblicato da Luisa Usala su Martedì 11 maggio 2021

Sei stato un alunno meraviglioso e non sono parole di convenienza, sono tutte vere, buono gentile, sempre sorridente e bello. Mi dicesti che tu a casa ci stavi davvero bene, ed è proprio lì che ti ha tolto la serenità quel mostro che altro non può chiamarsi… Difendere gli altri era il tuo motto, e te lo sei portato addosso sino ad oggi e per sempre… Oggi vestiamo un lutto così grande e profondo, a scuola tutti a stare in un silenzio assordante, tutti uniti nel dolore e nel rispetto, tutti con un cuore logorato da questo mondo così strano che dal bello in un attimo passa al crudele. Oggi tutti a pregare e meditare, a capire perché tutto ci sembri spesso così lontano da noi ma molte volte è più vicino di quanto si pensi… Non si può giustificare un atto così vile e mostruoso, oggi piangiamo un grande, un ragazzo speciale da sempre… Oggi piango per te, che sei stato tra gli alunni più rispettosi e gentili, buoni e fiduciosi nella vita, volenterosi e amato da tutti.  Oggi è un brutto giorno. Dio confido in te, aiuta la mamma che alla vita rimane attaccata per un filo, aiuta il fratellino, i nonni, gli zii e la zia Stefania. Aiutaci a superare questo momento tragicamente indescrivibile. RIP. CIAO MIRKO.

Shahid, come riporta il Corriere, era stato recentemente arrestato per stalking e sottoposto a una misura restrittiva nei confronti di Paola Piras; ciononostante, alle prime ore di martedì mattina si sarebbe introdotto nell’abitazione della donna, arrampicandosi su un pluviale e rompendo poi il vetro di una finestra per entrare. Dopo l’aggressione, avvertita da un parente di Paola che vive nella stessa palazzina e che ha allertato i carabinieri, sarebbe scappato in campagna, dove è stato intercettato verso le 13 e condotto in caserma; lì ha confessato, di fronte al suo legale, Saverio Mereu, e alla pm Giovanna Morra, spiegando però di essere stato attaccato lui per primo.

Mirko, ha raccontato Shahid, gli si sarebbe scagliato contro con un vaso di fiori, lanciatogli sulla testa, e lui avrebbe risposto accoltellandolo con un coltello da cucina risultato appartenere alla famiglia Piras, anche se è ancora da stabilire se sia stato preso dalla cucina di Paola o dalla pizzeria, gestita dalla sorella, che si trova al piano terra. Per questo alla confessione era presente anche il medico legale Matteo Nioi, che ha visitato l’uomo per stabilire la veridicità del suo racconto, attraverso la presenza di eventuali ferite sul corpo.

Ma nella tristezza e nel dolore che si provano nel dover dar conto di un fatto di cronaca di questo genere c’è un ulteriore elemento che sconforta, e riguarda quanti, commentando la vicenda, hanno colpevolizzato la madre di Mirko. Rea, evidentemente, di aver amato, per un periodo, e di essersi fidata di un uomo poi rivelatosi sbagliato, di aver provato a ricostruirsi una vita, o semplicemente di aver voluto darci un taglio. Parole che sentiamo spesso, purtroppo, rivolgere alle donne che lasciano i compagni, i mariti, che rifiutano un pretendente, che vogliono rifarsi una vita e che, nel momento in cui diventano vittime di orrori di questo genere, non riescono, per la mentalità comune, mai ad esserlo davvero fino in fondo.

Ne ha parlato anche Giovanna Zizzo in un post pubblicato su Facebook, lei che conosce bene cosa significhi perdere un figlio per mano di un uomo che si è amato, e che si è trasformato in mostro.

Leggo commenti aberranti nei confronti della madre di Mirko, il ragazzo ucciso ieri dall'ex compagno della madre.. Tutte...

Pubblicato da Zizzo Giovanna su Mercoledì 12 maggio 2021
Leggo commenti aberranti nei confronti della madre di Mirko, il ragazzo ucciso ieri dall’ex compagno della madre. Tutte maestrine che sanno tutto della vita altrui, tutti pronti come sempre a giudicare.. Se solo sapeste il danno che fanno tutti questi vostri pregiudizi a quella povera mamma, se solo vi soffermaste un attimo a immaginare cosa si prova!
Dovreste imparare a fare più silenzio difronte a tanto orrore, a tanto dolore. Spero tanto che se riuscirà a sopravvivere questa mamma non legga mai tutto questo schifo.
TI ABBRACCIO CARA MAMMA.
Giovane eroe R.I.P
Sembra essere diventata una triste prassi, quella di sentirsi legittimati e legittimate a farsi giudici delle vite altrui, specie di fronte a una donna vittima di violenza, destinata a essere posta sotto esame, a vedere scandagliati vita e fatti privati, atteggiamenti, parole e comportamenti, alla ricerca di una qualunque corresponsabilità che non permetta di elevarla al ruolo di vittima e basta. Così, nemmeno stavolta ci viene risparmiata l’idiozia di chi non riesce, se non proprio a riservare una parola per Mirko o per la mamma, che lotta per sopravvivere in un mondo senza suo figlio, perlomeno a tacere di fronte a tanto dolore.
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