Rivoluzione a “Miss America” che dice addio alla gara in costume. Uno dei concorsi di bellezza più famosi al mondo, dunque, non giudicherà più le concorrenti in base all’aspetto fisico: ad annunciarlo è la stessa organizzatrice Gretchen Carlson come scrive la CNN. I cambiamenti saranno operativi già a partire dal mese di settembre: un vero e proprio cambio di rotta, una svolta epocale per un concorso che nasce nel lontano 1921 ad Atlantic City, nel New Jersey, e che ogni anno elegge la reginetta d’America.

“Non siamo più un concorso di bellezza, siamo una gara”, ha detto la Carlson, prima ex miss America ad essere stata nominata presidente del cda della “Miss America Organization”. Una decisione presa nel pieno dello scandalo Weinstein, del #MeToo dove tante donne hanno deciso di denunciare, di fare nomi e cognomi e di far sapere al mondo cosa succedeva – ad esempio – dietro le quinte del dorato (ma pericoloso) mondo dello show business.

A “Miss America”, dunque, non ci sarà più la passerella in costume da bagno: verrà sostituita da un colloquio coi giudici nel corso del quale le ragazze dovranno dimostrare la loro cultura e i loro interessi. Via anche la parte del concorso in abito da sera: dovranno indossare i vestiti che preferiscono, quelli che esprimono il loro stile personale, evitando dunque un’eccessiva esposizione del corpo delle aspiranti miss.

Con la Carlson, che ha voluto fortemente questa rivoluzione, ci sarà un team tutto al femminile: dalla Regina Hopper, Miss Arkansas nel 1983, nominata presidente e ceo di “Miss America Organization”, a Marijorie Vincen-Tripp, Miss America nel 1991 e ora scelta per presiedere il consiglio di amministrazione. I precedenti vertici si sono dimessi dopo che erano emersi alcuni scambi di mail con apprezzamenti di carattere sessuale sulle miss in gara.

Insomma, la musica è cambiata e saranno le donne a portare avanti questa rivoluzione.

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