Il caldo anomalo sta abbattendo ogni record da ormai diversi mesi: siccità e incendi stanno colpendo tutta l’Europa e buona parte del Nord America e il Nord Africa. A Berlino, i ministri di 40 Paesi si sono radunati per il Petersberg Climate Dialogue, incentrato sul cercare un accordo collettivo per combattere il cambiamento climatico nel mondo.

Il mondo intero si trova alle prese con eventi climatici estremi a causa del caldo fuori dalla norma, diretta conseguenza del cambiamento climatico: incendi sono divampati a livelli record, la siccità brucia i raccolti degli agricoltori e si sono registrate temperature di oltre 40 gradi persino nel Regno Unito.

Ieri, durante un intervento al Petersberg Climate Dialogue, il segretario generale ONU António Guterres ha dichiarato che metà dell’umanità si trova nella zona di pericolo a causa di “inondazioni, siccità, tempeste estreme e incendi. Nessuna nazione è al sicuro. Eppure continuiamo ad alimentare la nostra dipendenza dai combustibili fossili“, ha denunciato il segretario generale, aggiungendo un importante monito: “Abbiamo una scelta: un’azione collettiva o un suicidio collettivo“.

Parole forti, ma che esprimono bene la realtà dei fatti.

In Europa si è registrato un numero record di incendi, in questa prima parte del 2022, che hanno interessato in particolare Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Romania, Croazia, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia e Francia.

Nello specifico, come si evince da un’analisi dei dati forniti dall’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, il numero di grandi incendi (che si estendono oltre i 30 ettari) dall’inizio dell’anno a oggi si attesta a 1.756, quasi il quadruplo rispetto ai 470 di media dal 2006 al 2021.

Tra le nazioni UE la più colpita è la Romania, che ha perso 149mila ettari dall’inizio dell’anno a causa di 735 grandi incendi: è una delle cifre più alte registrate negli ultimi 16 anni.

Come riporta la stampa, la Spagna sta affrontando una trentina di incendi che hanno costretto molti cittadini all’evacuazione, in Portogallo quasi tutto il territorio nazionale è a rischio e gli incendi hanno provocato 2 morti e una sessantina di feriti, in Francia sono state evacuate 2100 persone e sono bruciati più di 11mila ettari, in Grecia sono stati evacuati 7 villaggi nell’isola di Creta e le autorità hanno divulgato l’allerta massima anche nel Regno Unito. Una situazione cui abbiamo già assistito lo scorso anno.

Nel nostro Paese, come si attesta dai dati dell’agenzia Firms, tra le regioni più colpite dai roghi ci sono Sicilia, Calabria, Puglia, e diversi incendi hanno coinvolto anche Sardegna, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!