Morta a 27 anni Chiara Pennuti, raccontò il tumore nel podcast "Una zebra in corsia"

Chiara Pennuti, 27 anni, è morta dopo una lunga lotta contro un raro sarcoma sinoviale. Con il suo podcast "Una zebra in corsia" ha dato voce ai malati e sostenuto la ricerca sui tumori rari.

È scomparsa a soli 27 anni Chiara Pennuti, giovane ingegnera aerospaziale originaria di Forlì, che aveva scelto di raccontare la sua battaglia contro un sarcoma raro attraverso un podcast dal titolo “Una zebra in corsia”. La ragazza, colpita da un sarcoma sinoviale, una forma rara di tumore ai tessuti molli, è morta domenica, dopo anni di lotte contro la malattia.

Chiara non ha mai voluto rimanere silenziosa di fronte alla sofferenza, ma ha usato la sua esperienza per dare voce a chi, come lei, stava affrontando una malattia devastante. Il suo podcast, finanziato grazie a una raccolta fondi online che ha raccolto ben 15.000 euro, non solo ha parlato della sua esperienza ma ha anche dato spazio a medici, infermieri e altri pazienti, creando un importante strumento di supporto e di divulgazione.

In questo podcast, Chiara ha raccontato senza filtri le difficoltà, ma anche le risorse interiori che ha trovato nel lungo percorso della malattia, trasformando la sofferenza in un’opportunità di condivisione e sostegno per tanti altri.

“Una zebra in corsia”, un progetto che ha toccato il cuore di tanti

Il podcast “Una zebra in corsia” è diventato un simbolo di coraggio e resilienza, ma anche di speranza per tutti coloro che affrontano malattie rare. Parte del denaro raccolto è stato destinato alla ricerca scientifica sui tumori rari presso l’IRST ‘Dino Amadori’ di Meldola (Forlì-Cesena), che aveva seguito Chiara nelle sue cure.

“Questo progetto è stato per lei un modo per trasformare la sofferenza in condivisione e strumento di aiuto per molti”, ha dichiarato la famiglia, ricordando come Chiara stesse lavorando alla seconda stagione del podcast.

Chi era Chiara Pennuti?

Chiara, laureata in ingegneria aerospaziale, prima della diagnosi di malattia nel 2020 (anno del Covid) lavorava in Germania nel settore dei razzi spaziali ed era stata presidente di EuroAvia, una rete europea di studenti di aerospazio. Nonostante le difficoltà causate dalla malattia, Chiara ha continuato a impegnarsi anche sul fronte dei diritti civili, collaborando con l’associazione Luca Coscioni per il diritto al suicidio medicalmente assistito e con l’associazione Minerva, che promuove la divulgazione scientifica.

La famiglia di Chiara ha ricordato che lei era una persona speciale, con un “sorriso, spirito ironico e lucidità” che ha illuminato anche i momenti più difficili. La sua passione per l’avventura, la montagna, il fiume e il mare si rifletteva nel suo approccio alla vita e nella sua capacità di “costruire connessioni vere, profonde”.

Chiara Pennuti lascia un’impronta indelebile, non solo nel campo scientifico e nella lotta contro il cancro, ma anche nel cuore di tutti coloro che hanno seguito la sua storia, trovando in lei un esempio di forza e speranza.

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