Sono prodotte da un’azienda danese che promette pochissimi lavaggi per i suoi capi intimi. Arrivano sul mercato infatti le prime mutande ecologiche che non si lavano quasi mai perché sfruttano una tecnologia simile a quella usata dagli astronauti nello spazio, che non hanno molta possibilità di fare il bucato.

L’idea innovativa di non cambiarsi più le mutande quotidianamente è venuta al brand danese, Organic Basics,  che ha lanciato una campagna di crowdfunding su kickstarter per realizzare Sivlertech 2.0, la linea di mutande, calzini e abbigliamento intimo che poco frequenterà la lavatrice.

Un progetto altamente tecnologico e squisitamente ecologico, i produttori ritengono infatti che il mondo della moda debba sempre più essere attento alla salvaguardia dell’ambiente: ecco l’idea quindi di lanciare un prodotto che non necessiti di troppi lavaggi.

Alexander Christiansen, co-fondatore del brand, racconta:

Gli standard bassissimi dell’industria rendono quello della moda il secondo settore più inquinante al mondo. Ma il fatto è che i due terzi dell’impatto ambientale dei vestiti sono generati dal consumatore

Come unire la salvaguardia dell’ambiente con l’igiene e il profumo personale ? La risposta si chiama Polygene, l’antibatterico utilizzato per purificare l’acqua sulla Stazione Spaziale Internazionale. Questa soluzione utilizzata a completamento della produzione delle mutande e dei calzini Sivlertech 2.0 non permetterà la formazione di funghi e batteri causa tra l’altro di odori poco gradevoli.

Una nota stampa dell’azienda sottolinea che mutande, calzini e magliette sono fatti interamente con nylon prodotto in Italia al 100% da materie prime riciclate, la produzione riduce le emissioni di CO2 e acqua per il 90%. Inoltre sul loro sito è disponibile un elenco con tutte le aziende certificate green con cui collaborano.

La proposta diventerà presto realtà perché la raccolta fondi sta per raggiungere il goal grazie alle donazioni degli utenti.

Massaie e pigri, soprattutto maschi, la scienza vi corre incontro.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!