La poesia di Nadia Nencioni morta a 9 anni nella strage dei Georgofili e l'indagine Tramonto

Il nome dato all’indagine che ha portato all'arresto di Matteo Messina Denaro è stato scelto in ricordo e in onore di una delle più piccole vittime del capo mafia, morta nell’attentato del 27 maggio 1993 a Firenze.

Operazione Tramonto, così è stata chiamata l’indagine che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso responsabile di moltissime stragi tra cui quella dei Georgofili a Firenze e quelle dove persero la vita anche i giudici Falcone e Borsellino.

Il nome dato all’indagine non è certo casuale, ma è stato scelto in ricordo e in onore di una delle più piccole vittime del capo mafia, Nadia Nencioni, morta a soli 9 anni nell’attentato del 27 maggio 1993 nel capoluogo Toscano.

Pochi giorni prima di morire, la piccola Nadia Nencioni aveva scritto una poesia a scuola, intitolata proprio Tramonto, divenuta un simbolo negli anni e tuttora riproposta ai più giovani per raccontare e non dimenticare la vicenda e la lotta alla mafia:

Il pomeriggio

se ne va

Il tramonto si avvicina,

un momento stupendo,

il sole sta andando via (a letto)

è già sera tutto è finito.

Nadia Nencioni

Subito dopo l’arresto, quando Matteo Messina Denaro, come riporta La Repubblica, è stato portato all’hangar una delle prime cose che si è trovato davanti è stata proprio il quadretto con la poesia della bambina, che i militari del Ros avevano appeso sul muro.

È stato “Un bel segnale”, ha detto Luigi Dainelli, zio della piccola uccisa nell’attentato a Firenze:L’abbiamo saputo stamani anche noi. Aver usato la poesia Tramonto di Nadia come titolo dell’operazione che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro è un simbolo, un bel segnale che viene dato a tutti, non è solo una carezza alle due bambine, nostre nipoti”.

“Non so dire – aveva proseguito Luigi Dainelli – se qualcuno di loro, dei carabinieri, scegliendo la parola Tramonto abbia voluto ricordare le bambine e aver voluto richiamare attenzione sulle vittime dell’attentato di Firenze, o se si sia voluto anche interpretare qualcosa di più, forse pure il tramonto personale del boss Matteo Messina Denaro che viene segnato dal suo arresto”.

“Questo non lo so – aveva concluso -, ma so che al di là di tutto, facendo così, c’è stato un pensiero di investigatori e inquirenti dedicato alla strage di Firenze. Speriamo che Messina Denaro si decida a parlare, a dire la verità completa sulle stragi. Noi speriamo che con questo arresto si possa saperne di più”.

Quel maledetto 27 maggio 1993, insieme a Nadia Nencioni, nella deflagrazione che provocò il crollo della Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili, rimase uccisa tutta la sua famiglia: Fabrizio Nencioni (39 anni), Angela Fiume (36 anni), e l’altra loro figlia Caterina (50 giorni). Nell’incendio che si propagò, perse la vita anche lo studente universitario Dario Capolicchio (22 anni).

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