Nel 2018 c’è ancora chi non affitta casa a meridionali e insegnanti. Un episodio di razzismo che una donna ha denunciato pubblicamente e che si è verificato nel centro di Mantova. La docente, originaria della Calabria, infatti, come ha raccontato a La Gazzetta di Mantova insegna alle scuole medie di Suzzara; prima ha lavorato anche a Viadana e Parma, poi il trasferimento a Mantova dove risiede da sei anni.

Ora, avendo trovato un interessante annuncio su internet e avendo intenzione di cambiare casa, aveva chiamato l’agente immobiliare e fissato un appuntamento. La donna è andata a vedere subito l’appartamento: “Era perfetto per me e, mentre l’agente mi mostrava la casa, mi sono presentata e ho parlato del mio lavoro. Tutto procedeva per il meglio, davo per scontata la mia firma del contratto, da lì a qualche giorno. Anche l’agente era certo che non avremmo avuto intoppi” ha dichiarato. E, invece, il problema c’era eccome. Ma nessuno si sarebbe aspettato che a costituire un grave intoppo sarebbe stato sia il suo lavoro sia la sua provenienza. 

Dopo qualche ora l’agente immobiliare ha chiamato la donna e – stando al suo racconto – le avrebbe riferito che il proprietario dell’immobile non intendeva affittare né “agli insegnanti né ai terroni e agli extracomunitari”. Questa la reazione della donna, incredula nel sentire pronunciare quelle parole:

Ho reagito con rabbia, viviamo in una società in cui continua ad esserci pregiudizio verso chi non si conosce. Mi sono sentita offesa nella mia dignità di persona. Con l’agente immobiliare ci siamo risentiti, si è scusato per l’accaduto e mi ha comunicato la decisione di abbandonare quel cliente. Un gesto che ho molto apprezzato.

Sembra che la nostra sia diventata una società che “invece di migliorare, regredisce lasciando spazio a discriminazioni razziste come ai tempi del fascismo“.

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