Elena Cecchettin, 24 anni, mentre affronta il doloroso lutto per la sorella minore Giulia Cecchettin, 22 anni, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ora in stato di fermo in Germania dopo una settimana di latitanza, ha avuto la forza di condividere i suoi importanti pensieri per sensibilizzare il Paese sul tema del femminicidio.

Io non starò mai zitta, non mi farete mai tacere”, scrive Elena Cecchettin sulle sue storie Instagram, in cui condivide spesso post e pensieri che puntano a educare sulla cultura dello stupro e le conseguenze del patriarcato. “I “mostri” non nascono dall’oggi al domani, c’è una cultura che li protegge e alimenta”.

elena cecchettin
Fonte: Instagram @siderealfire

Siamo in una società patriarcale in cui un fidanzato che ti controlla il telefono o è molto geloso viene definito come “molto innamorato”. Non solo. Nella nostra società raramente i ragazzi e gli uomini accettano di farsi aiutare”, aveva scritto ancora Cecchettin venerdì nelle sue storie.

Dopo la fiaccolata per Giulia Cecchettin, svoltasi nella giornata di ieri a Vigonovo, a cui hanno partecipato in migliaia, Elena Cecchettin ha fatto un discorso importante in diretta nazionale ai microfoni di Dritto e Rovescio, nonostante il doloroso momento.

Elena Cecchettin ha iniziato dicendo che spera che le sue parole arrivino a più persone possibile per poi sottolineare che il modo in cui i media hanno parlato di Filippo Turetta è sbagliato. Molto spesso, infatti, i media hanno additato Turetta come “un mostro”, ma Elena Cecchettin ha ribadito che “mostro è quello che esce dai canoni della società, l’eccezione… lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro”.

La 24enne ha poi spiegato che la cultura dello stupro è un’insieme di atteggiamenti, anche all’apparenza sottili, che hanno come obiettivo la limitazione della libertà delle donne, come controllare il telefono, essere possessivi, fare catcalling. “Questa è una struttura che beneficia tutti gli uomini”, ha continuato Elena Cecchettin, “non tutti gli uomini sono cattivi, è vero, però in questi casi sono sempre uomini”.

Elena Cecchettin, poi, ha mandato un messaggio importante agli uomini, affinché facciano qualcosa di concreto e attivo per contribuire allo sradicare questa cultura. “Tutti gli uomini devono essere attenti, richiamare l’amico che fa catcalling, il collega che controlla il telefono alla fidanzata. Dovete essere ostili a questi comportamenti”, ha chiarito Cecchettin, aggiungendo che certi atteggiamenti possono sembrare innocui, ma sono invece il preludio del femminicidio.

Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere e un omicidio di Stato”, ha ribadito Elena Cecchettin, spiegando che lo Stato non tutela le donne né le protegge. La 24enne ha poi sottolineato che lo Stato deve prevedere finanziamenti ai centri anti violenza e un programma solido di educazione sessuale e affettiva nelle scuole.

Infine, Elena Cecchettin ha lanciato un appello a tutta l’Italia: “Per Giulia vi chiedo: non fate un minuto di silenzio. Per Giulia bruciate tutto”.

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