Filippo Turetta arrestato in Germania: è accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin

Il 22enne è stato rinvenuto vicino a Lipsia, era ancora a bordo della sua auto, a una settimana dall'inizio della sua latitanza. Non è escluso possa essergli contestata anche la premeditazione.

È stato arrestato in Germania in auto Filippo Turetta, ex fidanzato di Giulia Cecchettin, ritrovata senza vita ieri, sabato 18 novembre 2023, in un canalone vicino al Lago di Barcis, in Friuli Venezia Giulia, a una settimana dalla sua scomparsa.

A confermarlo è l’avvocato della famiglia del ragazzo, Emanuele Compagno, dopo aver avvisato i genitori: “Ora sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi del suo rientro in Italia” – ha detto il legale alla stampa. L’ultimo avvistamento della sua vettura risaliva a pochi giorni prima, in Austria. Su di lui pendeva un mandato d’arresto europeo.

All’indomani dell’omicidio della ragazza, che sarebbe avvenuto poche ore dopo la sua scomparsa, Filippo Turetta ha iniziato la sua fuga, alla guida della sua macchina, una Fiat Grande Punto nera. Il giovane era stato visto a Lienz, in Tirolo, successivamente avrebbe oltrepassato un varco domenica mattina in direzione Carinzia. In quel frangente ne avrebbe poi approfittato per fare rifornimento carburante a Cortina, a un’ora di distanza da Lienz, come dimostrato da un video, che stanno ora visionando i carabinieri di Venezia. Il 22enne ha pagato in contanti al self service. Il titolare del distributore avrebbe poi notato la presenza di sangue su una banconota da 20 euro che era stata lasciata da un cliente, per questo aveva provveduto ad avvisare polizia e carabinieri. In questi giorni si cercherà così di capire attraverso gli esami se quelle macchie appartenessero davvero a Cecchettin.

A casa di Turetta sarebbe stato sequestrato del nastro adesivo, gli inquirenti proveranno a stabilire se si tratti dello stesso ritrovato nel parcheggio della ditta “Dior” a Fossò, dove era avvenuta una pesante lite tra i due ex fidanzati, immortalata dalle telecamere di sorveglianza.

Gli investigatori, sulla base di quanto riferito dal medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l’ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone, la ragazza sarebbe stata già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall’auto di Turetta. Sul corpo sarebbero state rinvenute diverse coltellate, inferte con violenza, alla testa e al collo.

Non è escluso che al giovane possa essere contestata anche la premeditazione del delitto. Il 22enne, secondo quanto riferisce Il Gazzettino, avrebbe fatto nei giorni passati una serie di ricerche sul web su kit di sopravvivenza in alta quota e abbigliamento per escursioni in montagna.

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