È la fine di un incubo per tutte le vittime finite negli anni nella rete di Keith Raniere, il famigerato fondatore e leader della setta Nxivm, condannato dalla corte federale di Brooklyn alla pena record di 120 anni di carcere, in un processo che ha visto coinvolti 15 ex membri della setta con sede vicino ad Albany, New York.

Il giudice Nicholas Garaufis ha inoltre disposto il pagamento di una multa da 1,75 milioni di dollari nei confronti di Raniere, accusato di aver reso schiave del sesso alcune sue seguaci e di averle marchiate con le sue iniziali.

Fra le torture inferte ai membri del presunto gruppo di auto-aiuto fondato nel 1998, secondo le testimonianze raccolte in aula nel corso del procedimento, c’erano manipolazioni emotive per gli uomini e umiliazioni pubbliche, marchiature a fuoco e costrizione al digiuno per rispondere ai presunti ideali di magrezza voluti da Raniere per le donne, oltre ai rapporti sessuali con lui.

Fra le vittime del “guru” anche l’attrice Sarah Edmonson, finita nella rete di Nxivm per dieci anni, che ha raccontato la sua esperienza al New York Times, il primo a indagare sui crimini commessi all’interno della setta.

Nel complesso Raniere, nel processo a suo carico partito il 7 maggio 2019, era accusato di traffico sessuale, racket, pedopornografia, estorsione e ostruzione alla giustizia, e assieme a lui erano finite alla sbarra anche cinque donne, tra cui l’attrice statunitense Allison Mack, conosciuta per la serie tv Smallville, che si sono dichiarate colpevoli. L’unico a professarsi innocente, invece, proprio Raniere, che oggi invece è stato condannato anche per una relazione sessuale, avuta nel 2005, con una ragazza all’epoca quindicenne, di cui parleremo fra poco.

Com’è stato possibile che una setta del genere, in cui venivano compiute tali atrocità, proliferasse e agisse indisturbata per vent’anni? Ripercorriamo le tappe della vicenda, dalla fondazione di Nxivm fino alle accuse nei confronti di Raniere e delle altre donne coinvolte.

La storia di Nxivm, dagli esordi fino alle accuse

Nxivm viene fondata ad Albany nel 1998 dall’imprenditore Keith Raniere e da Nancy Salzman, ex infermiera psichiatrica, come organizzazione di auto-aiuto vicino. Ben presto, la rete di Nxivm si allarga, trovando adepti in tutto il resto degli Stati Uniti, in Messico e in Canada, per un totale di circa 18 mila persone iscritte ai workshop e ai seminari del gruppo, che costavano oltre 5 mila dollari l’uno.

Nel 2017, però, alcuni ex membri chiedono alle autorità dello Stato di New York di indagare sul gruppo, in particolare sull’esistenza di un sottogruppo segreto, chiamato The Vow or D.O.S., un acronimo che si potrebbe  approssimativamente tradurre come Lord/Master of the Obedient Femmina Companions, i cui membri, donne, venivano marchiate a fuoco e costrette a fare sesso con Raniere, e strutturato come un gruppo di potenziamento, ciascuno guidato da un “padrone” che reclutava “schiave“.

Le donne erano obbligate a cedere materiale imbarazzante, comprese le foto di nudo, che sarebbero state rese pubbliche se avessero rivelato l’esistenza del D.O.S.

Nel 2018, su richiesta di alcuni funzionari statunitensi, il signor Raniere è stato arrestato in Messico, dove viveva da cinque mesi dopo aver intuito che la sua situazione potesse prendere una piega spiacevole, e mandato a Brooklyn per affrontare l’accusa di aver costretto delle donne ad avere rapporti sessuali con lui, circa 15 o 20, secondo quanto raccolto da un’agente dell’FBI.

Fra le vittime “eccellenti” del guru anche Clare e Sara Bronfman, eredi della fortuna dell’impero Seagram, la più grande compagnia di distillazione al mondo. Il 24 luglio 2018 il caso contro Nxivm si è ampliato, aggiungendo, fra gli accusati, anche cinque donne legate alla setta, tra cui Nancy Salzman, Clare Bronfman e l’attrice Allison Mack, messe sotto indagine per associazione a delinquere, tra cui furto d’identità, estorsione, lavoro forzato, traffico sessuale, riciclaggio di denaro, frode telematica e ostruzione alla giustizia.

Il 7 maggio del 2019 si apre il processo contro Raniere e le sue complici, a Brooklyn; durante le sei settimane di udienze i procuratori hanno presentato accuse schiaccianti contro Raniere, basate sulle testimonianze degli ex membri, i quali hanno spiegato come, più Nxivm progrediva, più crescevano le manipolazioni del guru per indurre all’obbedienza. Gran parte del processo si è concentrato proprio sul D.O.S., che secondo i procuratori Raniere avrebbe ideato nel 2015, come parte di un piano per assicurarsi una discreta quantità di “schiave”. Il 19 giugno del 2019 Raniere è stato condannato per tutti e sette i capi d’accusa a lui imputati, anche se la pena è stata resa nota solo il 28 ottobre del 2020: l’ex guru dovrà scontare tutta la vita in carcere.

Le agghiaccianti testimonianze delle vittime

Sono davvero tante le testimonianze scioccanti raccolte dagli inquirenti nel corso degli anni, fra cui quella già citata di Sarah Edmonson, che ha mostrato anche il marchio impresso sulla sua pelle, all’altezza del pube, da Raniere. C’è poi chi, come Nicole (non sappiamo se sia il vero nome della donna), ha raccontato di essere stata bendata e legata a un tavolo dal guru, mentre Lauren Salzman, figlia di Nancy, ha citato alcune delle punizioni cui erano sottoposte le donne in D.O.S., tra cui l’essere frustate con una cinghia di cuoio o l’essere obbligate a stare a piedi nudi nella neve.

Salzman ha detto che la sua iniziazione si è svolta nel 2017: in quell’occasione, ha raccontato, inginocchiandosi di fronte a Raniere ha ripetuto la formula

Maestro, ti prego di chiamarmi, sarebbe un onore, un onore che voglio portare per il resto della mia vita.

Dopodiché ha raccontato di essere stata tenuta ferma su un lettino , mentre le venivano incise le iniziali di Keith Raniere proprio vicino all’inguine.

È stata la cosa più dolorosa che abbia mai vissuto. L’idea del marchio era di commemorare sul nostro corpo la promessa che avevamo fatto.

Lauren ha anche avuto una relazione sessuale con Raniere, dal 2001 fino al 2008 o 2009, nonostante lui avesse nel frattempo rapporti sessuali anche con altre donne perché, le diceva, “dobbiamo far crescere la comunità”.

Un uomo, identificato come Vicente, ha raccontato:

Ho iniziato a vedere un sacco di donne diventare magre. Sembrava che la loro pelle fosse traslucida. Ho detto a Raniere che Allison Mack sembrava stesse per spezzarsi, e lui mi rispose ‘Sto cercando di spezzarla’.

Nella setta veniva promossa quella che Raniere chiamava “misoginia ufficializzata”, per cui le donne nel gruppo venivano derise per i loro vestiti, punite, chiamate “viziate” e “meno che umane”, mentre agli uomini veniva insegnato che erano i soli “arbitri della verità”.

Vicente ha aggiunto che ad alcune riunioni le donne erano costrette a indossare finte mammelle di mucca sul seno, mentre gli uomini le denigravano.

Una ragazza identificata solo come Sylvie ha raccontato di aver avuto un incontro sessuale con Raniere, durante il quale lui le ha ordinato di stendersi su un letto, praticandole del sesso orale e fotografandola.

Per le adepte di DOS esisteva un manifesto, le cui frasi sono state proiettate in aula, dove si legge, fra le altre cose

Il tuo padrone è migliore di tutte le altre persone.

Lo schiavo migliore trae il massimo piacere dall’essere lo strumento supremo del suo maestro.

La terribile storia di Camila

Oggi trentenne, questa giovane donna è stata la prima a testimoniare in aula, di fronte a sua madre e a suo fratello, da cui è stata separata a lungo proprio a causa di Nxivm.

Raniere ha iniziato ad abusare sessualmente di lei quando Camila aveva 15 anni e lui 45, e la loro relazione è durata 12 anni, durante i quali lui le ha lasciato cicatrici fisiche ed emotive enormi, compreso il trauma di un aborto, effettuato proprio seguendo le sue direttive.

Camila ha spiegato di aver incontrato il signor Raniere quando aveva 13 anni ma, quando si è sentita a disagio, e ha evitato di avvicinarsi a lui, è stata rimproverata da altri adulti per essere stata scortese. Raniere le ha scattato delle foto nuda, l’ha manipolata psicologicamente reclutandola poi nel gruppo segreto nel 2015.

Nonostante quello che è successo a Camila, suo padre, Hector, ancora oggi sostiene apertamente Raniere, tanto da aver scritto una lettera al giudice in cui si legge: “Onorerò sempre, sarò sempre rispettoso e sarò sempre grato al signor Raniere. Quando penso a lui, le parole che mi vengono in mente sono: onesto, integro, intelligente, sempre pronto ad aiutare, allegro e innamorato dell’umanità“.

Davvero incredibile, ma non è il solo membro della famiglia di Camila a supportare Raniere, visto che la sorella maggiore, Marianna, ha avuto un figlio da lui ed è rimasta in contatto con il guru anche dopo il processo. Anzi, proprio lei era la donna che viveva con lui in Messico, quando è stato arrestato nel 2018. Per questo Camila, dopo aver lasciato la setta nel 2017, a 27 anni, ha interrotto i rapporti con buona parte della sua famiglia.

Come detto, oggi quell’incubo è finito per tutte le vittime di Raniere e delle sue complici, anche se difficilmente potranno dimenticare quanto hanno subito.

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