Impossibile dimenticare quel 18 gennaio 2018 quando Dolores O’Riordan, la cantante della band irlandese dei Cranberries, venne ritrovata senza vita. Per lei non c’era più niente da fare: si trovava, da sola, all’interno di un hotel di Londra. Fin dal primo momento si ipotizzò che potesse trattarsi di un incidente e non di un suicidio e, infatti, come emerso adesso dagli accertamenti di medicina legale sul caso, non si è tolta la vita. Il coroner incaricato ha presentato in questi giorni alla Westiminster Court i risultati della sua indagine che, in altre parole, escludono categoricamente la possibilità che Dolores O’Riordan si sia suicidata.

Sono passati otto mesi dalla sua morte; ieri tra l’altro Dolores avrebbe compiuto 47 anni. Ora, secondo quanto riporta la BBC, si apprende che la cantante sarebbe deceduta dopo una serata in cui avrebbe fatto abuso di alcol. Sul suo corpo, tra l’altro, non sono state trovate ecchimosi né segni di autolesionismo: è stato un incidente e non un suicidio. “Non vi è alcuna prova che questo sia altro che un incidente. Non vi era alcuna intenzione, pare essere solo un tragico incidente” ha detto un portavoce.

Una morte, quella di Dolores O’Riordan che ha sconvolto il mondo della musica e che ha gettato nello sconforto i suoi fan. Lei, infatti, come ricorderete, si trovava in quell’albergo di Londra per alcune registrazioni, così come aveva spiegato la famiglia subito dopo la notizia della sua morte:

La cantante si trovava in Inghilterra con la band irlandese dei Cranberries per una sessione di registrazioni. Non ci sono al momento ulteriori dettagli.

Non aveva alcun motivo di togliersi la vita. Secondo il Guardian, però, il livello di alcol trovato nel suo corpo sarebbe stato quattro volte superiore al limite fissato per legge. Trovato anche un alto tasso di fumo e medicine. Un mix micidiale che l’ha portata alla morte.

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